di Paolo Ferrero e Cesare Salvi
Sulla questione della legge elettorale, che tanto divide, noi abbiamo un giudizio comune: è necessario tornare a un sistema di impianto proporzionale, ma il testo di cui si discute non è condivisibile, anzitutto perché contrasta con l’esigenza di una legge elettorale chiara, semplice nel suo fondamento, evidente nella ragione che ne è alla base. Questa chiarezza è dovuta anzitutto ai cittadini. In un momento di crescente diffidenza per i partiti e le istituzioni, non si risponde a questa esigenza mescolando in modo confuso proporzionale, premi di maggioranza e di minoranza, collegi uninominali e liste bloccate, Germania e Spagna, per di più con l’indicazione obbligatoria di un candidato premier.
Siamo per superare il Porcellum e il bipolarismo coatto che tanti danni ha prodotto al Paese in direzione di un sistema limpidamente proporzionale, con il quale i cittadini possano votare un partito e scegliere individualmente i propri rappresentanti. In modo che il Parlamento diventi effettivamente lo specchio del Paese e non una sua grottesca caricatura.
di Giuseppe Carroccia
Si è svolta mercoledì 28 marzo a Bruxelles una manifestazione internazionale dei sindacati di base dei lavoratori del trasporto per contrastare il libro bianco della Commissione europea che impone a tutti i paesi della comunità tempi e modi per la liberalizzazione e la privatizzazione di tutto il trasporto.
A un anno esatto dalla nascita del libro che farà tabula rasa del diritto alla mobilità e a un trasporto pubblico, sociale e sicuro centinaia di delegati si sono dati appuntamento davanti all’ala Altiero Spinelli del Parlamento Europeo per rivendicare i diritti dei lavoratori e dei viaggiatori, per aprire una stagione di lotta contro chi si ostina a imporre in modo antidemocratico politiche liberiste, nonostante il loro fallimento che la crisi economica ha reso evidente a tutti.
di Stefano Galieni
Dalla Bocconi a Piazza Affari, nel cuore finanziario di Milano sfileranno sabato pomeriggio decine di migliaia di manifestanti. Arriveranno in gran parte dalle regioni del centro nord ma, nelle mille difficoltà del periodo si segnala l'organizzazione di pulmann da tutta Italia per questa mobilitazione importante indetta dal Coordinamento No Debito e a cui hanno aderito numerose forze sociali, sindacali e politiche come il Prc. Il segno della manifestazione è esplicito e non lascia spazio ad ambiguità, contro il governo Monti, contro lo strapotere delle banche per la costruzione di percorsi di opposizione tanto radicali quanto capaci di includere i mille rivoli della conflittualità sociale non rappresentati in parlamento. Ci saranno l'Usb e la "Rete 28 Aprile" della Cgil, il coagulo di energie che si condensa in "San Precario, ci saranno lavoratori e lavoratrici provenienti da vertenze sparse per tutto il territorio nazionale.
Intervista a Giorgio Cremaschi di Francesco Piccioni
Sabato, a Milano, ci sarà la prova nazionale OccupyPiazzAffari, manifestazione contro la «schiavitù del debito» e le politiche del governo. Ne parla Giorgio Cremaschi.
Quali sono gli obiettivi di questa manifestazione? E come è nata?
Camusso: «gli italiani vogliono la sua riforma? Lo chieda a chi sta scioperando per l'articolo 18» Finisce la «luna di miele» e la pace sociale. Anche ieri sciopero in decine di posti di lavoro
Si sta rompendo la gabbia del consenso sceneggiato sui media. E le parole che Mario Monti spara dall'estero («la maggioranza degli italiani percepisce questa riforma del lavoro come un passo necessario nell'interesse dei lavoratori») cominciano a suonare altrettanto false delle berlusconate.