di Roberto Greco
Nel 2011 è diventata la prima compagnia aerea italiana per volumi di traffico, con quasi 28 milioni di passeggeri trasportati (contro i 25 di Alitalia-Cai). Un'escalation che sembra non conoscere limiti.
Ma dietro il successo di Ryanair si nascondono diversi aspetti discutibili: il più eclatante è la deregolamentazione. "È semplice – sostiene Gianni Platania, della Filt nazionale –, il gruppo non rispetta le regole volte ad assicurare una competizione leale con gli altri vettori, nonché le norme a tutela dei diritti dei lavoratori dei paesi in cui opera.
di Antonio Gorgoglione*
Cari compagni e care compagne,
trasmetto n. 90 firme raccolte a difesa dell'articolo 18.
Queste firme, seppur poche, vogliono essere la testimonianza dell'attività di compagni sparsi nel territorio della penisola, anche molto difficili come il nostro, che si rammaricano di non poter esser potuti venire alla manifestazione di Roma davanti alla Camera. Donne e uomini che ancora oggi, malgrado le innumerevoli delusioni, credono nella forza e nei valori che il nostro simbolo rappresenta. Credo che ormai, noi tutti, rappresentiamo l'ultimo baluardo allo scippo di diritti, tra questi la modifica dell'art. 18, che a tutt'oggi si consumano nei confronti delle categorie più deboli della società, lavoratori e pensionati. Con queste firme ricevete delega a rappresentarci ed a resistere nella lotta, ma soprattutto rappresentano la consapevolezza reciproca, che non siete e non siamo soli in questa battaglia di civiltà. Saluti comunisti.
*Segretario Cittadino PRC-FDS di Corigliano Calabro, Cosenza
di Paolo Ferrero
«Esprimo il nostro pieno appoggio alla candidatura di Leoluca Orlando a Sindaco di Palermo. Contro i trasversalismi, le furbizie e la mafia, Orlando ha già dimostrato di saper guidare Palermo e voglio ringraziarlo personalmente per aver accettato oggi la sua candidatura a Sindaco della Città. La sinistra appoggerà Orlando che saprà riportare la speranza del cambiamento là dove i traffici e le furbizie delle primarie ci hanno portato solo i maleodoranti effluvi della cattiva politica. Palermo ha diritto ad una alternativa e per questo la Federazione della Sinistra si farà promotrice di una lista unitaria della sinistra in appoggio ad Orlando, affinché la primavera palermitana torni ad essere realtà».
di Dino Greco
Liberiamoci, innanzitutto, da tutto ciò che nella manovra di Monti sul lavoro è pura (e volgare, malgrado l'aristocratico aplomb del premier) propaganda. Che l'abolizione dell'articolo 18 - vale a dire il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro nel caso di licenziamenti ingiustificati - possa favorire la fluidificazione di un mercato del lavoro che si finge ingessato da “lacci e laccioli" è una sesquipedale bugia. Perché la flessibilità in entrata è garantita, in Italia, da uno spettacolare florilegio di lavori precari e a termine, un vero “discount" delle braccia; e perché quella in uscita è ampiamente consentita, normata, praticata da una legge dello stato e da non meno vincolanti accordi interconfederali che consentono alle aziende di liberarsi dell'occupazione da esse ritenuta “eccedentaria". L'obiettivo (che più politico non potrebbe essere) del governo è dunque quello di consegnare nelle mani del padrone la facoltà di disfarsi di un proprio dipendente: in ogni momento, a proprio piacere e per qualsivoglia motivo.
di Paolo De Prai
Quando da bambino collezionavo francobolli fui molto colpito dai pezzi della repubblica tedesca di Weimar, che avevano valori enormi, anche sovrastampati.
In seguito scoprii, che a causa della crisi economica del 1929, in Germania vi fu una tremenda inflazione e disoccupazione di massa.
Questa situazione non fu causata solo dalla crisi economica, ma piuttosto dalle politiche monetariste del cancelliere Brüning (marzo 1930-marzo 1932), chiamato in seguito “cancelliere della fame”.
Tale politica monetarista consistette in due manovre.
La prima fu la compressione del credito per combattere l’inflazione, perché per l’economia classica l’inflazione è il risultato di un eccesso di circolazione monetaria a fronte di produzione di beni e servizi, la seconda politica fu quella di taglio dei salari, per favorire l’esportazione.