Destinatario petizione: Al Sindaco, Al Prefetto, Al Questore di Avellino
Sostenitori ufficiali della petizione:
FGCI Federazione Irpina, Partito dei Comunisti Italiani Federazione Irpina, Unione degli Studenti Avellino, Unione degli Studenti Campania, Consulta Regionale, Rifondazione Comunista Avellino, Giovani Comunisti Avellino, Sinistra Ecologia e Libertà Avellino
Abbiamo appreso qualche giorno fa che Forza Nuova, organizzazione xenofoba di stampo fascista, intende svolgere una manifestazione regionale nella città di Avellino, sabato 29 settembre.
La recessione provocata dalle politiche di austerità del governo Monti sta continuando ad aggravarsi e con essa la crisi sociale del paese. La perdita di posti di lavoro in Italia è molto al di sopra della media dei paesi europei ed è direttamente legata alle politiche di austerità.
Il governo Monti espressione dei poteri forti con una fortissima connotazione antipopolare e antioperaia, si conferma sempre più come governo costituente di un nuovo regime. Questa caratteristica costituente la si misura sulla portata strategica dei provvedimenti presi: dalla manomissione dell’articolo 18 alla “riforma” delle pensioni al pareggio di bilancio in Costituzione fino all’approvazione del Fiscal Compact. Questi provvedimenti vanno oltre la situazione contingente e predeterminano – se non aboliti – il quadro in cui agiranno i governi dei prossimi anni. Queste misure infatti si sommano a quanto già fatto da Berlusconi – pensiamo solo all’articolo 8 – e determinano un quadro strutturale di recessione economica, precarietà e disoccupazione, privatizzazioni, uniti ad un attacco frontale al welfare, al diritto allo studio e ai diritti dei lavoratori e del sindacalismo di classe. Il governo Monti ha quindi tracciato una strada di destra destinata a perdurare negli anni. Il tratto costituente del governo non è quindi affidato alla permanenza di Monti alla Presidenze del governo anche dopo le elezioni – ipotesi che i potentati finanziari, economici e dell’informazione, propongono esplicitamente – ma ai provvedimenti già assunti e votati da PD, PDL e UDC.
di Marco d'Eramo
Negli Stati uniti i bianchi poveri li chiamano con un nome niente affatto carino: white trash. Ma negli ultimi anni l'espressione sta assumendo un significato meno metaforico: nel senso che la società sta buttando costoro nella pattumiera della storia. Uno studio pubblicato il mese scorso da Health Affairs e ripreso ieri dal New York Times rivela infatti che per le donne bianche senza diploma superiore la speranza di vita è diminuita di ben 5 anni tra il 1990 e il 2008: da 78,5 a 73,5 anni; mentre i maschi bianchi senza diploma devono aspettarsi di vivere 67,5 anni, tre di meno che nel 1990.
di Roberto Romano
Sul manifesto di luglio avevo scritto: «L'Italia ha subito 5 manovre correttive, maggiori entrate e tagli alla spesa pubblica, tra il 2011 e il 2012, per un ammontare complessivo che sfiora i 120 miliardi di euro, al netto del fiscal compact e dell'euro plus che costringerà il paese a delle misure (correttive) tra i 35-45 mld di euro. Le previsioni di crescita del Paese sono sicuramente condizionate dal contesto internazionale e, in particolare, europeo, ma le stime di crescita sono in qualche misura coerenti con il taglio della spesa pubblica e la riduzione del reddito delle famiglie via incremento della pressione fiscale.
di Andrea Palladino
Tutto come da copione per Renata Polverini. Nel suo intervento in consiglio regionale si è presentata nel ruolo della rinnovatrice, il volto pulito che non molla. Niente dimissioni, anzi, una volontà ferrea di andare avanti nella gestione di una regione Lazio ormai impresentabile. La prima mossa è stata la nomina della giovanissima Chiara Colosimo a nuovo capogruppo del Pdl e il dimezzamento delle commissioni consiliari, mentre appariva chiaro, dai volti in aula, che la battaglia è tutt'altro che conclusa. Franco Fiorito continua a giurare a tutti che quei 750 mila euro contestati sono stati gestiti secondo le regole: «Sono un capro espiatorio», ripete fino all'ossessione.