Intervista a Joseph Stiglitz
Quali pensate che siano le cause della crisi economica mondiale? E’ semplicemente una “classica” crisi di sovrapproduzione?
Non è una crisi di sovrapproduzione. Il problema è la mancanza di domanda. Ma dietro c’è un altro problema: gli Stati Uniti e l’Europa avranno bisogno di cambiare la struttura delle loro economie. Diventa urgente.
Nel XIX secolo, siamo passati dall’agricoltura all’industria. I lavoratori agricoli erano più del necessario. Hanno dovuto fare qualcosa di diverso e questa altra cosa era la fabbrica. Ora siamo nella stessa situazione.
di Francesco Piccioni
Bisogna dare atto a Mario Monti di saper difendere le proprie immagini retoriche anche quando i dati che lui stesso illustra le smentiscono. Del resto, non poteva certo lasciar spegnere quella «luce in fondo al tunnel» che solo lui aveva intravisto, esponendosi ai lazzi generali (memorabile il Marchionne del «speriamo non sia la luce del treno che ci sta arrivando addosso»). Ieri, nella conferenza stampa convocata per spiegare la Nota di aggiornamento al Def (documento di economia e finanza) del 18 aprile scorso, i numeri non erano quelli da grandi annunci ottimistici. Anzi.
Quello di settembre, per la scuola, è il mese delle illusioni ottiche. Da una parte c'è un ministro, Francesco Profumo oggi, che annuncia novità epocali, svolte tecnologiche, un tablet per tutti i docenti, un computer in ogni classe, fino al punto da immaginare l'utopia cibernetica della scuola 2.0: i «centri scolastici digitali» nei piccoli centri montani dove i computer potrebbero sostituire i docenti in carne ed ossa. Dall'altra parte, c'è la realtà.
Quella che emerge, come di consueto, nel decimo rapporto sulla sicurezza dell'edilizia scolastica presentato ieri a Roma dall'associazione Cittadinanzattiva.
di Alfonso Gianni
Mentre Tito Boeri sul quotidiano Repubblica propone di modificare i contratti nazionali di lavoro per ridurre le retribuzioni dei lavoratori dipendenti, la Consob rende noti i compensi dei manager. Apprendiamo così che nel 2011, anno davvero buio per il paese e la stragrande maggioranza della popolazione, nel quale l’indice della Borsa è sceso del 25%, i 100 superdirigenti più pagati hanno ulteriormente incrementato i loro introiti. Se nel 2010 la media delle loro retribuzioni era di 3 milioni di euro, nel 2011 è diventata di 3,5.
di Andrea Palladino
«Voglio diventare famoso». Appena tredici anni, una corona di cartone sulla testa, colori vivaci e un sorriso estasiato. Palazzo Grazioli è davanti ai suoi occhi, reso irraggiungibile dalle transenne di acciaio, circondato dalle telecamere, protetto da carabinieri. «Sembra un castello», spiega il ragazzino romano guardando verso il portone, mentre l'ormai ex capogruppo del Pdl del Lazio Francesco Battistoni entra atteso dal gotha berlusconiano.
Non ha idea - perché nessuno glielo ha mai spiegato - di quanto crudele possa oggi apparire quel palazzo grigio da intrighi romani, abitato una volta dai Grazioli, nuovi ricchi che si erano comprati il titolo di nobili con i soldi ricavati dalla farina e dal pane.