di Elena Fiorentino
Grandi stipendi con pessimi risultati. Per i manager la crisi era già finita nel 2010 Nel pieno del crollo economico-finanziario, gli stipendi dei vertici delle principali aziende europee quotate in borsa hanno subito rialzi a due cifre: 20% in Svizzera, 22% in Germania...
rassegna.itLe scelte della Fiat mettono in discussione il contratto e la dignità delle persone. Allo stesso modo governo e Confindustria vogliono “manomettere” l’articolo 18. “Questo attacco ai diritti del lavoro è inaccettabile. Il modo per uscire dalla crisi è estendere diritti per chi non ce l’ha, ridurre la precarietà, avviare un piano straordinario di investimenti per lavoro e occupazione”. Per questo la Fiom scende in piazza venerdì 9 marzo a Roma, in occasione dello sciopero generale di 8 ore proclamato dei metalmeccanici. Il segretario generale, Maurizio Landini, lo spiega ai microfoni di RadioArticolo1 (audio). Nelle relazioni industriali “bisogna definire regole democratiche - chiede -, che permettano alle parti di fare accordi e ai lavoratori di decidere su ciò che li riguarda direttamente”.
Stefano Palermo Questa mattina alcuni esponenti e militanti della Federazione della Sinistra di Roma hanno indetto un flash mob per contestare le richieste e le misure draconiane prese ai danni dei cittadini greci.
“Vogliamo esprimere la massima vicinanza e solidarietà al popolo greco. Le misure che il parlamento ha votato non sono solo inique, ma anche sbagliate e inefficaci.” Afferma Fabio Nobile, consigliere regionale Pdci-FdS. In Grecia, infatti, il 13 febbraio hanno avuto esito positivo in Parlamento le richieste poste dalla troika per evitare la bancarotta. Ricordiamo però che, parallelamente al taglio degli stipendi del 20% (che ora arrivano mediamente ai 400€ lordi mensili), degli impiegati statali, sanità e smantellamento del pubblico, sono aumentate dell’ 8% le spese militari, pari a 3 miliardi di €, per acquistare cacciabombardieri e sottomarini proprio da chi queste misure le ha volute: Francia e Germania.
di Dino Greco
“Reperto archeologico”. Con questo lapidario e irrevocabile giudizio, Luca Nivarra (il manifesto del 10 gennaio) suggerisce di mandare in soffitta la Costituzione del ’48, arnese ormai esausto, utile un tempo che fu, ma di cui si sono perse le tracce, tanto sono mutate struttura e sovrastruttura della società italiana.v“Irriducibili vestali”, “anime belle”, presenti “a legioni” soprattutto a sinistra, sono per Nivarra quanti – in compagnia di qualche “guitto televisivo” – si ostinano a riesumare i fasti della Carta, ormai ridotta a feticcio adorato da ingenui e da ipocriti.
di Eleonora Martini
Se una certa pseudo scienza continua a fomentare irragionevoli luoghi comuni sulle famiglie omosessuali, a sfatarne l'ultimo, il più resistente dei tabù, ci hanno pensato i giudici della Suprema corte di Cassazione, rifiutando senza mezzi termini «il mero pregiudizio che sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale». Ancora una volta, è un tribunale e non la politica a modernizzare uno Stato non adeguato alla società attuale: negli anni scorsi la Corte costituzionale e la stessa Cassazione si sono pronunciate