di Luigi de Magistris
La candidatura di Ingroia alla presidenza del Consiglio, come leader di uno schieramento alternativo a Monti-Berlusconi-Pd, per la realizzazione di una Rivoluzione Civile, come si chiama la lista stessa, rappresenta una speranza per il Paese. Ogni speranza, però, racchiude sempre anche una sfida che, nel caso specifico, è quella di favorire il protagonismo di un solo fondamentale soggetto: la società civile. Sono fiducioso che Antonio saprà farsi garante di questo protagonismo: la sua decisione di mettersi al servizio del Paese nasce infatti dalla coscienza che, oggi, “quel libro dei sogni da aprire”, per citare una sua espressione, potrà essere dischiuso solo dalle cittadine e dai cittadini.
di Salvatore Borsellino
Ho appena ascoltato la diretta di Antonio Ingroia. Ha chiesto il sostegno del nostro movimento, il movimento delle Agende Rosse. Ho sempre sostenuto che il nostro movimento non debba partecipare direttamente alle competizioni politiche, ma qui non si tratta più di una competizione politica, qui stiamo per affrontare la battaglia finale di una guerra. Da una parte c'è chi con la mafia vuole convivere, tra chi con l'antistato ha condotto trattative e su di esse ha mantenuto uno scellerato silenzio lungo venti anni. Dall'altra parte c'è chi con la criminalità organizzata, con questo cancro che continua a corrodere il nostro paese, vuole seguire la strada di quegli uomini che hanno dedicato la loro vita a questa lotta.
di Boris Sollazzo :: Intervista ad Oliviero Beha
Più d’uno si è sorpreso a vedere la sua faccia sardonica nella platea che attende la discesa (o salita) in campo di Ingroia. E quando viene salutato pubblicamente dal magistrato ora candidato premier, si capisce che Oliviero Beha non è lì per scrivere la cronaca della giornata, ma come «sotenitore civile. Ancora non ho deciso se impegnarmi in un coinvolgimento più diretto». Da Monti a Ingroia a Beha: quest’anno va di moda la pausa di riflessione politica.
Un altro magistrato in politica.
O si prende atto che questo non è un paese normale, o non si può capire il senso di questa sceltané tantomeno che Ingroia, per l’Italia, rappresenti un salvagente, una zattera, un natante.
di Paolo Ferrero
Voglio esprimere la solidarietà e vicinanza, umana e politica a Salvo Grasso, compagno di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti, Presidente del Consiglio Comunale di Palagonia, che ha subito ieri una gravissima intimidazione, vedendosi bruciare la propria automobile durante la seduta del Consiglio Comunale. Come sapete a Palagonia, in provincia di Catania Rifondazione Comunista ha vinto le elezioni e il compagno Marletta è diventato sindaco. Evidentemente le forze mafiose che in varia natura condizionavano il comune prima delle nostra vittoria cominciano a farsi sentire.
di Fabio Marcelli
Bisogna davvero augurarsi che il valoroso magistrato palermitano Ingroia sciolga in modo positivo la riserva di qualche giorno di riflessione con la quale ha accettato la candidatura a premier conferitagli da un’ampia coalizione comprensiva di movimenti e partiti che si oppongono in modo netto al neoliberismo e chiedono che la democrazia in Italia sia riaffermata, consolidata ed ampliata. Vorrei elencare almeno sette motivi più che validi per sostenere e votare Ingroia e la coalizione che lo appoggia che in parte emergono anche dai dieci punti che ha proposto all’attenzione.