di Marco Revelli
Constatare che quanto sta accadendo in questi giorni al vertice delle nostre istituzioni è quantomeno irrituale è dir poco. In realtà, in questa affrettata fine di legislatura un altro pezzo di quel che resta del nostro ordinamento costituzionale è andato in pezzi. Siamo - o meglio dovremmo essere - una «democrazia parlamentare»: una forma di governo, cioè, in cui il fulcro del sistema politico è il Parlamento. È in Parlamento che dovrebbero nascere e finire i governi. Con un voto di fiducia nel primo caso. E con un voto di sfiducia nel secondo, quando la legislatura non sia giunta alla propria fine naturale.
di Ritanna Armeni
Nell'anno che sta per concludersi 124 donne sono state ammazzate, stuprate, fatte a pezzi da mariti, fidanzati, padri compagni. Il fenomeno è preoccupante e, infatti, preoccupa.
È stato denominato femminicidio perché - si è scoperto - ha una radice comune: l'odio per le donne, la voglia insana di eliminarle in modo sadico e violento. Ci sono molte domande da porsi: a che cosa è dovuta questa violenza? Perché è esplosa in questi ultimi anni? che cosa si può fare per fermarla? Tal Bruno Volpe sul blog Pontifex non ha dubbi «Le donne e il femminicidio: facciano sana autocritica. Quante volte provocano?». E ancora «Domandiamoci. Possibile che
di Costantino Cossu
Dietro un muro, separati dal mondo da un blocco di cemento per dire che il mondo così com'è fa schifo, è ingiusto, va cambiato. Dal 12 novembre gli operai in mobilità della Rockwool (una multinazionale danese che opera sul mercato mondiale dell'isolamento termo acustico con prodotti per l'edilizia) sono asserragliati nella galleria Villamarina della vecchia miniera abbandonata di Monteponi, nella zona di Iglesias, Sardegna sud occidentale. Chiedono con forza la ricollocazione promessa un anno fa, quando il gruppo danese ha chiuso il proprio stabilimento in Sardegna, con un accordo rimasto finora lettera morta.
di Giacomo De Luca
A Melfi, alla presenza del presidente del consiglio Mario Monti, Marchionne ha annunciato investimenti per un miliardo di euro e la produzione di due nuovi modelli, un Suv Jeep e la nuova Fiat 500 X. «Questo è il primo di una serie di annunci che coinvolgeranno altri impianti in Italia», ha precisato l'amministratore delegato della Fiat, che ha rappresentato la sua intenzione di «fare dell'Italia una base per la produzione di veicoli per tutto il mondo». L'annuncio è stato dato in mezzo a un reparto, fra operai che hanno applaudito sia il manager che il presidente del consiglio. Fuori dai cancelli rappresentanti della Fiom, memori di troppe promesse non mantenute, hanno manifestato in solitudine il proprio
di Lidia Santilli
Dall’inizio del 2012 ad oggi sono più di ottanta le donne uccise in Italia dai loro compagni. Una ogni tre giorni. Un’enormità. Ottanta donne senza nome e senza volto. Fino a qualche anno fa le cifre non circolavano, della strage delle donne nessuno sapeva, almeno non nei termini della vastità del fenomeno, una strage appunto. Adesso invece dossier e percentuali circolano in rete, sono pubblicati sui libri, e iniziano a bucare perfino il muro del silenzio dell’informazione. Che ne uccide e ne mutila più la violenza maschile che l’infarto o il cancro o gli incidenti stradali lo dicono i dati ufficiali. Che la violenza maschile contro le donne è trasversale alle classi sociali ed è globale, idem. Che il carnefice non è lo sconosciuto ma quasi sempre ha le chiavi di casa, è diventato anche questo un dato certo.