di Maurizio Matteuzzi
Hugo Chávez si ama o si odia, senza vie di mezzo. E sia l'amore sia l'odio obnubilano, rendendo difficile farsi strada al lume della ragione. È sempre stato così, fin dal 1998, l'anno in cui irruppe come «un magnifico uragano» sulla scena politica venezuelana. «Tutti i rivoluzionari di qua, tutti gli escuálidos di là», gridava allora alle masse infervorate dei suoi sostenitori. E, nel fondo, né gli anni turbolenti di potere, né il golpe subito e scampato nel 2002, né la recente malattia lo hanno cambiato. In questi 14 anni è andato al voto 14 volte e ha sempre vinto - in elezioni considerate pulite -, eccetto una volta, nel referendum costituzionale del 2007, quando perse per un niente e accettò la sconfitta - al contrario di quanto i suoi detrattori credevano e probabilmente speravano.
di Luce Manara
Il ragazzo con la criniera bionda che parla a nome delle Officine Corsare - qui tra i trecento intervenuti al convegno l'età media è mediamente alta - strappa l'applauso quando dice che bisogna superare la dicotomia partito/movimento. Per uscire dal Novecento e tornare a farsi ascoltare. E perché non c'è più tempo da perdere - questo lo ripetono tutti - e la prossima primavera potrebbe essere maledetta. Il nodo da sciogliere, per semplificare la due giorni di studio ricca di interventi e suggestioni organizzati dall' A.L.B.A. (Allenza per il lavoro, i beni comuni, l'ambiente), è questo. Ma essendo piuttosto ingarbugliato, ancora non si sa come uscirne vivi per costruire uno schieramento di sinistra plurale che non ci sta a rinchiudersi nel «montismo» dilagante.
di red.
I ciclisti di Rigoroso, preoccupati per le falde acquifere, i genitori della scuola di Trasta «Villa Sanguineti», che il Cociv (il consorzio costruttore) voleva espropriare, gli amministratori di Arquata Scrivia, il cuore della lotta, i numerosi comitati No Tav tra Piemonte e Liguria. Sono solo alcuni dei protagonisti della grande marcia contro il Terzo Valico (l'alta velocità tra Genova e Tortona), che ieri ha percorso la distanza tra Serravalle Scrivia e Arquata per dire no agli espropri e a un'opera impattante e costosa (115 milioni di euro al chilometro per un totale di 6,2 miliardi di euro).
Sono arrivanti in tanti, almeno tremila in corteo con le ormai storiche bandiere biancorosse contro l'alta velocità, ma anche quelle di Legambiente e della Fiom.
di Davide Turrini
Il re è nudo. E ci voleva un apostata come Roberto Balzani per mostrarlo. Ieri pomeriggio il sindaco di Forlì ha rilasciato un messaggio duro e sconfortato nella sua bacheca di Facebook, proprio sulla discussa fusione Hera- Acegasche i comuni dell’Emilia Romagna stanno approvando ad uno ad uno, non senza strascichi polemici all’interno delle varie maggioranze di centrosinistra. “Di fuori c’è il lato grottesco – attacca Balzani nel post – Fiorito, i diamanti, le vacanze al mare, le case, ecc… Ma, visto da dentro, com’è l’autunno della Repubblica? E’ freddo, nonostante i 27° di oggi. E’ freddo, perché fanno venire i brividi le lotte per aggredire le spoglie dello stato da parte dei poteri meglio organizzati”.
di Marco Cedolin
In attesa della prossima classifica sulla libertà di stampa, l’Italia è precipitata nel 2011 al 61° posto, molto dopo i restanti paesi europei. La non imparzialità dei media non è un fenomeno esclusivo dell’Italia, anche se nel nostro paese emerge con maggiore evidenza: anche gli Stati Uniti ad esempio avevano perso parecchie posizioni, passando dal 20° al 47° posto...Per commentare questi risultati, tornano di estrema attualità alcune stilettate di Mark Twain, scritte oltre cento anni fa, quando ammetteva senza mezzi termini che: “I giornalisti onesti ci sono. Soltanto costano di più.” Twain non risparmiava i propri colleghi: “Conosco personalmente centinaia di giornalisti, e –in privato – l’opinione della maggioranza di questi non varrebbe più di due penny