di Claudio Grassi e Simone Oggionni
Abbiamo letto l’appello di Luca Sappino e altri compagni per la costruzione di una “Cosa Seria”. Ciò che ci convince è il significato profondo della proposta, e cioè la definizione di una coalizione unitaria della sinistra italiana per le prossime elezioni politiche. Con all’incirca – azzardiamo noi – le seguenti caratteristiche.
1. Una coalizione che sia sociale prima ancora che politica: che sia in grado cioè di raccogliere le realtà più dinamiche del conflitto emerse negli ultimi anni. Dai metalmeccanici che non chinano la testa di fronte ai ricatti della Fiat agli studenti dell’Onda, dalla straordinaria mobilitazione per l’acqua pubblica e contro il nucleare alle lotte contro le grandi opere inutili e dannose.
di red.
Dopo settimane di silenzio per smaltire la delusione delle primarie vissuta come un tradimento nei suoi confronti da parte di chi le aveva assicurato sostegno per poi seguire altre strade, l’eurodeputato vuole impegnarsi adesso per le regionali e si trova in piena sintonia sul percorso intrapreso da Claudio Fava per trovare l’unità a sinistra.
I due in questi giorni si sono sentiti più volte e contano, insieme, di poter lavorare ad un’alleanza oltre il Pd che possa fare da polo di attrazione anche per molti esponenti democratici delusi dall’accordo con gli ex democristiani.
di Carmine Fotia
Antonio Ingroia come candidato di una coalizione alternativa per la guida della Sicilia appartiene più al campo dei sogni che delle ipotesi politiche. Personalmente ne sarei felice, ma non credo che in questo momento potrebbe accettare, troppo vicina la sua esperienza alla Procura di Palermo.
Tuttavia in politica capita che ciò che appare come un sogno possa comunque ispirare scelte e comportamenti. Allora, più che a Ingroia come persona occorre riferirsi al valore simbolico della sua persona.
di red.
Venerdì 24 agosto prende il via la 21^ Festa di Liberazione di Venezia. Fino al 2 settembre, tutte le sere, in Campo S. Giacomo dell’Orio, si susseguiranno dibattiti, conferenze, momenti musicali e gastronomici, organizzati dalla Federazione Provinciale di Venezia di Rifondazione Comunista. La Festa vuole essere sede di dibattito e approfondimento di temi politici e sociali di fondamentale attualità e valore e, allo stesso tempo, grazie a eventi musicali e stand gastronomici (improntati alla cucina tipica veneziana), occasione di divertimento e incontro per tutta la città.
di red.
I tendoni sono andati su sotto il sole cocente di questo agosto rovente. E, con la stessa calura, sono stati preparati gli allestimenti, scaricati i materiali, appesi gli striscioni. Una settimana di lavoro che ha coinvolto decine di volontari e che questa sera si concretizzerà con l’apertura dei cancelli del Festival NoDalMolin.
Sesta edizione, dunque. Nel solco dell’opposizione alle servitù militari e della difesa dei beni comuni. Perché il Festival NoDalMolin non è soltanto una festa. E’, anche, musica e spettacoli, certo. Ma è soprattutto politica, ricerca collettiva di strumenti e proposte per l’artenativa, costruizione comunitaria di uno spazio che guardi al territorio come al terreno della democrazia e della partecipazione.