di red.
Si parla sempre di tasse dello stato, ma quelle che fanno ancora più paura e che incidono anche quando non ce ne accorgiamo sono le tasse locali. Sono Regioni, Comuni e Province che drenano risorse dalle tasche dei contribuenti italiani: negli ultimi quindici anni, il prelievo operato dagli enti locali è volato del 114,4%, hanno calcolato gli analisti della Cgia di Mestre. E soprattutto, di tutto questo prelievo non si poi visto nessun beneficio nei servizi per i cittadini.
Come e dove è passato questo raddoppio?
di red.
Le proteste del presidente della regione Vasco Errani hanno trovato il sostegno di molti, da Rifondazione comunista al Pdl. Il fisco ha deciso che anche i terremotati dell'Emilia Romagna dovranno tornare a pagare le tasse dal prossimo 1 ottobre. La richiesta di Errani era partita una settimana fa, il 14 agosto: prolungare le agevolazioni fiscali per i terremotati, rinviando ancora i pagamenti delle tasse per chi ha subito danni dal sisma fino a tutto il 2013. La forza delle cose e della logica: perché per esempio «non è giusto che paghi l'Imu chi ha una casa inagibile».
di red.
I ricchi non pagano le tasse. Già si sapeva (a denunciare redditi oltre i 100mila euro sono in pochissimi), ma leggerlo nero su bianco sul Sole24ore fa effetto. Stando alle ultime rilevazioni, le tasse sul lusso introdotte dal Salva Italia si stanno rivelando un vero flop. Il governo si aspettava un incasso di 387 milioni, ma finora ne sono arrivati solo 92. Meno di un quarto. La patrimoniale sul lusso colpisce auto di grossa cilindrata, barche e aerei.
Almeno dovrebbe colpire. L’evasione più pesante è quella dei proprietari di yacht superiori a 10 metri di lunghezza, che entro il 31 maggio avrebbero dovuto versare 155 milioni e invece si sono fermati a 23.
di Norma Rangeri
Qualunque sia il giudizio di merito nella contesa tra il Quirinale e la magistratura di Palermo, è ormai chiaro l'accerchiamento che stringe d'assedio, tra applausi e rumorosi silenzi (soprattutto del Pd), i giudici che si occupano di indagare sulla trattativa tra uomini dello stato e mafiosi. Ogni giorno si aggiunge un tassello, con annunci di provvedimenti disciplinari, e riesumazioni della legge bavaglio, al mosaico di berlusconiana memoria. Abbiamo: un procuratore generale della Cassazione contro il pubblico ministero Antonino Di Matteo (con Antonio Igroia titolare dell'inchiesta stato-mafia) che ha osato rispondere ad alcune domande di Repubblica
“Pagare per andare in televisione per il Movimento 5 Stelle è come pagare per andare al proprio funerale, anche se è certamente lecito” con queste parole il comico genovese ha bollato la vicenda dei due consiglieri regionali del Piemonte e dell’Emilia Romagna Davide Bonio e Giovanni Favia “colpevoli” di aver comprato con fondi pubblici spazi informativi sulle emittenti locali.
Grillo, si badi bene, è indignato più per il fatto che due dei suoi consiglieri abbiano deciso di andare in televisione che non per l’utilizzo (sicuramente deontologicamente non corretto) dei soldi pubblici.