di red.
“Il carico fiscale sulle persone fisiche e sulle imprese in Italia è senz’altro eccessivo, ma in questo momento l’attenzione per il riequilibrio della finanza pubblica non può essere allentata”: parola del premier Mario Monti, che ha diramato una nota ufficiale per smentire che il governo ha allo studio una riduzione dell’Irpef.
Il riferimento è a quanto pubblicato ieri da la Repubblica, che – come si legge nella nota stampa del governo – in prima pagina titolava ’Monti studia il taglio dell’Irpef’.
“Non ho voluto smentire il giorno stesso, per non amareggiare il Ferragosto degli Italiani – ha detto il presidente del Consiglio – Per serietà, devo però precisare che il governo non ha attualmente allo studio un provvedimento di questo genere.
di Paolo Ferrero
Il Presidente Napolitano sostiene che la Spending Review deve essere equilibrata e socialmente sostenibile.
I casi sono due:
1) Napolitano ci sta prendendo in giro e continua a parlare di equilibrio, equità, crescita mentre sa benissimo di aver nominato Monti per fare tutto il contrario: aggravare la crisi, distruggere i diritti dei lavoratori, demolire il welfare.
2) Napolitano si è accorto che Monti ci ha preso la mano e non è più daccordo con cosa fa il governo. In questo caso allora la via maestra è un bel messaggio alle Camere in cui il Presidente della Repubblica - se ritiene - dice cosa pensa.
Sia come sia, la cosa grave è questo svilimento del Presidente della Repubblica ad attore politico che Napolitano persegue giorno dopo giorno con determinazione degna di miglior causa.
di red.
Stando agli ultimi dati diffusi dall’Associazione artigiani e piccoli imprenditori (Cgia) di Mestre gli ultimi 10 anni sono stati un vero e proprio salasso per le tasche degli italiani. Se il costo della vita è aumentato del 24 per cento la bolletta dell’acqua è cresciuta del 69,8 per cento, quella del gas del 56,7, per i rifiuti c’è stato un incremento del 54,5. Impennate sotto il 50 per cento per biglietti ferroviari (+49,8%) per i pedaggi autostradali (+47,5%), per l’energia elettrica (+38,2%) e per i servizi postali (+28,7%).
di Paolo Berdini
Il processo di vendita dei beni immobiliari pubblici era iniziato nella metà degli anni ‘90, ma i numerosi provvedimenti bipartisan hanno prodotto risultati modesti. Oggi la vendita annunciata dal governo Monti si farà perché la crisi economica favorisce l’efficacia dei provvedimenti.
I beni da vendere appartengono a quattro categorie. I beni culturali, e cioè i gioielli che rappresentano la storia e il prestigio del nostro paese, luoghi spesso a disposizione di tutta la popolazione.
di Paolo Ferrero
Nel regno del montismo c'è bisogno di ricostruire una sinistra degna di questo nome: a settembre dobbiamo esprimere questo segnale di partenza. Mi rivolgo a tutte le forze, ai movimenti, alle voci della società civile che vogliono opporsi a Monti e alle sue politiche, consapevole e convinto però che nessuno può convocare qualcun altro.
E’ necessario che il segnale di partenza sia visibilmente plurale e unitario. Propongo quindi di agire per costruire una lista unitaria di sinistra che abbia nella democrazia, nella partecipazione e nel pluralismo politico- culturale il tratto distintivo e costituente. E quindi la capacità, in vista delle elezioni, di prospettare un'uscita a sinistra dalla crisi che sappia intrecciare una politica alternativa sia sul piano europeo che su quello nazionale, come ha saputo fare Syriza in Grecia.