di Lino Aldrovandi
Perché Alex Schwazer sì e i poliziotti condannati per la morte di Federico no? Se lo chiede Lino Aldrovandi, il padre di Federico, il ragazzo ucciso a Ferrara nel 2005 da quattro agenti di polizia, confrontando un caso di doping con uno di omicidio. Dopo lo scoppio dello scandalo doping che ha investito l’atleta azzurro alle Olimpiadi di Londra, l’Arma dei carabinieri, cui apparteneva il campione di marcia vincitore dell’oro a Pechino 2008, ha preso subito provvedimenti drastici: via dal corpo senza appello. Gli agenti, invece, nonostante una sentenza di condanna a tre anni e mezzo per omicidio colposo passata in giudicato, prestano ancora servizio nella Polizia di Stato.
di Paolo Ferrero
Ho molto apprezzato l’articolo di Marco Revelli apparso alcuni giorni fa sul manifesto. Condivido l’esigenza di dare corpo ad uno spazio pubblico di sinistra, che dia una risposta in avanti alle domande di cambiamento che non trovano soluzione nelle ipotesi politiche ad oggi presenti. Ritengo urgente fare un passo in avanti e scrivo queste note per aprire un dialogo esplicito, al di fuori di inutili diplomatismi.
1 – Il governo Monti non è una parentesi ma un vero e proprio governo costituente.
Se, come ci insegna Carl Schmitt, «sovrano è colui che decreta lo stato di emergenza», Monti oggi incarna un potere sovrano che attraverso la produzione di paura e rassicurazioni sta realizzando in Italia una rivoluzione iperliberista e la contemporanea passivizzazione di massa.
di Alberto Burgio
«Ineccepibile» Joseph Halevi considera l'intervista rilasciata da Mario Monti allo Spiegel, che ha messo a soqquadro la politica tedesca ed europea per alcune dichiarazioni ritenute avventate o minacciose sul piano politico, oltre che sul terreno economico-finanziario. Le ragioni esposte da Halevi sono, a loro volta, inoppugnabili. Il punto è che riguardano solo un aspetto del problema. Per l'altro - non meno rilevante - l'intervista pare a me, invece, sciagurata. E sintomatica di un deficit di cultura democratica - meglio: di cultura tout court e di sensibilità democratica - che la dice lunga sul personaggio e sul governo che egli a buon diritto presiede. Dire che i governi dovrebbero «educare» i parlamenti è in generale sbagliato, e tradisce una concezione della politica incompatibile con i principi fondamentali del costituzionalismo democratico.
di red. Rai News
"Monti è europeista e noi abbiamo bisogno di una linea europeista anche se su come svolgerla io ho idee diverse". Pier Luigi Bersani a Uno Mattina assicura che una volta al governo la politica non cambierebbe rispetto a quella fatta da Mario Monti. "Sull'asse fondamentale ci siamo", spiega il segretario del Pd. "Il problema di fondo dell'Europa è che non c'è abbastanza solidarietà, i paesi più forti pensano che si stanno facendo regali a quelli per deboli. L'Italia paga i suoi problemi irrisolti ma viene usata come leva per ribaltare l'euro".
"C'e' molta polemica su una frase, forse poteva essere detta meglio. Ma sospetto che questa indignazione nasconda un piccolo imbarazzo: in quell'intervista Monti ricorda che per noi la Germania non ha dato un euro, che dallo spread sui tassi dei titoli di Stato la Germania sta guadagnando".
di Alessandro Gallucci
Gli spot dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, che sono stati diffusi sui canali televisivi nei mesi scorsi e che ancora sono massicciamente presenti sul web, non la raccontano giusta. Nei messaggi pubblicitari si parla di aiuti ai più bisognosi, di denaro destinato a opere di beneficenza, insomma dell’utile e pia azione della Chiesa cattolica. Sembra che tutti i proventi dell’8 per mille siano destinati a scopi benefici. Non è così! E non lo diciamo noi ma lo ammette la Cei nella sua rendicontazione annuale relativa al così detto 8 per mille. Su circa un miliardo e mezzo di euro solamente il 22 % è destinato a “interventi caritativi”. Ed il resto? E’ usato per esigenze di culto, sostentamento del clero, Sacra rota, ecc.