di Piero Bevilacqua
È possibile fare un breve e disincantato bilancio del governo Monti? La prima, avvilente constatazione, è che in quasi 9 mesi di "riforme" e di "vertici decisivi" la montagna del debito pubblico italiano non è stata neppure scalfita. Anzi si è fatta ancora più alta e imponente. Il debito ammontava a 1.897 miliardi di euro nel dicembre 2011, oggi è arrivato a. 1.966. Dunque, la ragione fondamentale della nostra condizione di rischio, la causa causarum delle nostre difficoltà presenti e future si è ulteriormente aggravata. Lo spread si mantiene elevato e torna sui 500 punti.
Stefano Galieni intervista Claudio Fava
Con la sua candidatura alla presidenza della Regione Sicilia e con la proposta di una lista della sinistra, aperta e plurale, Claudio Fava sta scompaginando il panorama politico siciliano. Mentre il governo autonomista di Lombardo affonda nei debiti e nelle inchieste, la sua proposta “Libera Sicilia 2012” va raccogliendo adesioni tanto dal mondo della cultura quanto da quello di una società viva e attiva, che non vuole continuare a subire i ricatti del passato. Claudio Fava ne parla con entusiasmo partendo da una analisi implacabile del presente e del buco di bilancio regionale di cui oggi l’intera penisola si è accorta.
di Alfiero Grandi
L’articolo 81 della Costituzione è stato modificato dal parlamento, introducendo il pareggio di bilancio, in tempi rapidissimi e in un silenzio assordante, obbedendo a uno degli imperativi della Bce e della Commissione Europea. Tuttavia lo spread tra i titoli di Stato italiani a 10 anni e il Bund tedesco non è sceso. Sono state fatte modifiche in profondità, e senza equità, delle pensioni e del mercato del lavoro, ma lo spread è rimasto alto, tra 450 e 500 punti.
Sono state introdotte tasse come l’Imu e lo spread non si è mosso. Il Governo ha presentato un ulteriore decreto legge per la revisione delle spese, per risparmiare.
di Marco Furfaro *
“Non esistono margini di intesa con forze come Sel e Idv che stanno contrastando il Governo Monti e che si collocano su posizioni radicali e populiste di sinistra, inconciliabili con l’interesse nazionale” (documento approvato all’unanimità dalla Direzione nazionale dell’Udc). Tagli lineari alla sanità e all’istruzione, diritti negati e sacrifici imposti alla povera gente, disoccupazione e povertà dilaganti, spread di nuovo ai massimi. Tutto in nome dell’interesse nazionale, si intende. Noi abbiamo altre interpretazioni dell’interesse nazionale. Radicalmente diverse. Per questo, ce ne faremo una ragione, non preoccupatevi. Noi da una parte, voi dall’altra.
di Simone Oggionni
In questi giorni inizia, in Salento, il campeggio unitario dei Giovani Comunisti e della Fgci. Si tratta di un appuntamento importante, con un programma impegnativo (lo trovi qui) e al quale anche quest’anno parteciperanno centinaia di compagne e compagni da tutta Italia. Giunto alla quarta edizione, vede quest’anno la luce non senza qualche difficoltà.
Ne voglio parlare in maniera del tutto esplicita, perché penso che soltanto affrontando i problemi per quelli che sono (senza occultarli o trasformarli) sia possibile trovare una soluzione.