di Alberto Lucarelli
Ancora una volta il governo Monti mette in seria sofferenza la Costituzione. Ecco perché abbiamo ripetutamente manifestato l'esigenza di creare un fronte che si unisca intorno alla difesa della Carta Costituzionale e dello Stato sociale contro le aggressive politiche liberiste dell'esecutivo montiano. Da ultimo, il d.l. n. 95/2012 (cd. spending review 2) recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini" incide in modo gravoso sull'autonomia degli enti locali, così come delineata nella Costituzione (cfr. art. 5 e 114 ss.), nonché sul loro funzionamento, in particolare, per quanto attiene i servizi pubblici locali e le attività sociali.
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Siamo un gruppo di persone simpatizzanti, militanti, iscritti di SEL, preoccupati e disorientati dal percorso politico in atto, caratterizzato da tatticismi e cautele incomprensibili.
La situazione nazionale è complicata, viviamo una fase di emergenza democratica e sociale. Mentre non conosciamo ancora tutte le conseguenze che la crisi ci riserverà nel prossimo futuro, sempre più lavoratori, studenti, pensionati, comuni cittadini stanno sperimentando sulla loro pelle gli effetti dell’austerità e della recessione.
La politica (quella dei partiti) è stata annullata, sepolta dall’indifferenza delle persone, molte delle quali ora “giocano” l’ultima carta puntando sul nuovo pifferaio grillino
di Sbilanciamoci
Conferenza stampa in Senato giovedì 12 luglio, per spiegare la finta riforma e i finti risparmi della Difesa. E chiedere ancora una volta la cancellazione del programma di acquisto dei Joint Strike Fighter
75.000 firme di cittadini, 650 associazioni, il sostegno di oltre 50 Enti Locali(tra Regioni, Province e Comuni). Saranno questi i protagonisti della giornata di mobilitazione che la campagna "Taglia le ali alle armi" (promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola della Pace) ha deciso di organizzare giovedì 12 luglio, come momento conclusivo della seconda fase di azione prevista dalla campagna stessa.
di Checchino Antonini
Era solo un fotomontaggio per bucare su Facebook l'immagine di Totti con un cartello tra le mani in solidarietà coi dieci manifestanti condannati per le mobilitazioni del 2001. Ma le venticinquemila firme in calce all'appello del comitato 10X100 sono assolutamente autentiche così come le foto di molti altri nomi e penne note che davvero si sono lasciate immortalare con quel cartello: "Genova non è finita. Dieci, nessuno, trecentomila".
Si tratta, tra gli altri, di Erri De Luca, Ascanio Celestini, Mario Tronti, Daniele Vicari, Margherita Hack, Patrizio Gonnella e Antigone, Caparezza, Luigi Manconi, Valerio Mastandrea, Elio Germano, Giorgio Tirabassi, Moni Ovadia
di Fiorino Iantorno
E’ difficile per me non immaginare cosa è successo davanti all’Istituto Morvillo Falcone. Ma non alle 7,45 quando una bomba vigliacca ha rotto il silenzio di una mattina assolata di un sabato qualsiasi. Le immagini delle 7,46 sono lì, su tutti i giornali, su tutti i siti web, su tutte le televisioni: quaderni sparpagliati sull’asfalto bruciato, zaini squarciati, abiti ed oggetti personali scaraventati ovunque. Scenario che ci ricorda di più un paese in guerra che una città, Brindisi, di una nazione civile, l’Italia.