di globalist.it
Pur di lavorare, anche in condizioni di schiavitù. A confermarlo, una storia raccontata dal Corriere del Veneto. Una storia che entra nell'album della crisi. Foto che arriva da quella parte di paese dove fino a quattro anni fa si parlava di miracolo del Nord Est, di locomotiva d'Europa.
La storia è quella di Paolo Sinigaglia, un padovano di 42 anni. "Ho lavorato per due anni in una azienda agricola sui Colli Euganei - racconta lo stesso Paolo - oltre ad accudire gli animali ed occuparmi della cura dei campi e del bosco dovevo anche fare il custode. Di fatto lavoravo 24 ore su 24. E questo, per 600 euro.
di Lea Melandri
È tornata Miss Italia e quest’anno con costume intero e tante iniziative di “solidarietà e sociali”, misure che la dicono lunga sul moralismo necessario per coprire le ragioni essenzialmente economiche del concorso e l’uso spregiudicato di una logora concezione sessista della donna, fatta propria purtroppo anche da chi l’ha subìta storicamente. È vero, come ha detto Patrizia Mirigliani in risposta a chi aveva mosso accuse di “razzismo”, che le donne oggi «non si fanno trattare come oggetti».
Ma secoli di asservimento materiale culturale a un modello dato lasciano il segno, soprattutto se non solo di schiavitù si è trattato, ma della possibilità di usare a proprio vantaggio attitudini, identità, ruoli creati dal desiderio e dall’autorità del dominatore.
di ilfattoquotidiano.it
“A che serve votare se la politica per i prossimi cinque anni deve restare quella del governo Monti, che ha prodotto solo povertà, disoccupazione e recessione? Non parliamo poi di che fine fanno anche le ultime parvenze di democrazia di fronte al tentativo oggettivamente eversivo di prefigurare una presidenza del Consiglio Monti anche per la prossima legislatura. Il tutto senza chiedere ai cittadini elettori se sono d’accordo o no, ma solo in base a un patto inconfessabile e a uno scambio di favori tra poteri forti”. Lo scrive sul suo blog il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in un post in cui annuncia che “domani il comitato referendario ripresenterà in Cassazione i quesiti che noi dell’Italia dei Valori avevamo già presentato, da soli, in agosto”.
di Marco Sferini
Uno dei pregi del digitale terrestre è certamente la presenza di canali come Rai News che ti consentono di seguire in diretta (e anche in differita) eventi nella loro completezza che altrimenti passerebbero solo di striscio nelle tv cosiddette “generaliste” o, al massimo, avrebbero un buon servizio giornalistico e qualche battuta di approfondimento nei programmi di attualità che in questi giorni riprendono la loro marcia sul teleschermo.
Per questo l’altra sera, invece di guardare Avatar (sarebbe stata comunque una ri-visione personale), zigzagando tra i canali ho preferito ascoltare tutto il comizio di Pierluigi Bersani alla Festa democratica a Reggio Emilia.
di Franco Astengo
Le drammatiche vicende legate al progressivo processo di ulteriore de-industrializzazione in atto nel nostro Paese chiamano ad una riflessione attorno alla possibilità di avanzamento di una proposta di politica economica, unitariamente sorretta nel mondo sindacale e in quello politico, tale da rappresentare una alternativa, aggregare soggetti, fornire respiro ad una iniziativa “di periodo”.
Il concetto di fondo che è necessario portare avanti e rilanciare è quello della programmazione economica, combattendo a fondo l'idea che si tratti di uno strumento superato, buono soltanto – al massimo – a coordinare sfere private fondamentalmente irriducibili.