di Carlo Buttaroni
Nel 1989, con la fine della guerra fredda, non c’è stato solo un cambio di equilibri nella geografia politica mondiale. Ha cominciato progressivamente a prendere forma un sistema economico nel quale il mondo è diventato un unico campo operativo. Questo processo ha preso il nome di globalizzazione. Un fenomeno che ha preso velocità e forza dal progresso tecnologico e dalle nuove scoperte in campo scientifico, e che si è affermato nella dissolvenza dei vecchi confini politici e delle barriere ideologiche che, sino allora, avevano condizionato anche i rapporti economici tra i diversi paesi. In nessun’altra epoca gli attori in campo hanno avuto un raggio d’azione così ampio e una libertà così vasta.
di Leonardo Martinelli
Maggioranza assoluta nella nuova Assemblea nazionale per il Partito socialista. E, quindi, un margine d’azione assai amplio per François Hollande e le riforme che vuole realizzare. E poi, l’entrata nel nuovo Parlamento francese del Front National, assente dal lontano 1988. Marine Le Pen, pero’, la zarina dell’estrema destra, sarebbe stata battuta. Sono le novità maggiori del secondo turno, che si è chiuso stasera, delle elezioni politiche francesi.
di Lorenzo Battisti
Domenica scorsa si è tenuto il primo turno delle elezioni legislative in Francia. Attraverso un processo elettorale piuttosto complicato, i francesi eleggono i deputati all’Assemblea Nazionale, l’equivalente della nostra Camera dei Deputati. Queste elezioni, osservate dall’Italia, possono servire per confermare o correggere l’analisi sulle tendenze di fondo della società francese, tanto rispetto alla crisi, quanto all’Europa.
di Roberto Greco
Sono così tanti da formare un piccolo esercito: dapprima 6.500 persone, poi ridotte a 2.760 grazie alle risorse incluse nell’emendamento al decreto milleproproghe. Parliamo degli ‘esodati’ di Poste Italiane, che sono rimasti senza lavoro e senza pensione per un periodo che va, in media, da tre a sei anni (con punte che arrivano fino a otto-nove). Anche loro stanno protestando a oltranza, come del resto tutti gli altri lavoratori
di Maria R. Calderoni
Sì, la Grecia, ovvero il nuovo pericolo pubblico n.1 confezionato su misura, artificialmente ma perfettamente funzionale. La piccola, marginale Grecia, capro espiatorio e insieme rea; colpevole, con il suo debito fuori controllo, i suoi conti sballati, la sua amministrazione truccata, di mettere in difficoltà, se non addirittura di portare alla rovina, la nobile, alta area detta Eurozona.