di Micaela Bongi
Il diretto interessato continua a svicolare, prima ribadisce, attraverso i suoi collaboratori di non volersi occupare della questione e che non desidera essere «tirato per la giacchetta». Poi ripete in prima persona che «il mio orizzonte finisce ad aprile 2013, nessun dubbio». Ma il Forum Ambrosetti di Cernobbio si conferma sempre più come l'appuntamento per il lancio del Monti-dopo-Monti.
Dopo il sondaggio tra gli imprenditori, all'80% pro Monti-bis, è direttamente il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, artefice del governo dei «tecnici», a dettare tempi e modi in cui si dovrà arrivare, se non a una nuova investitura per il presidente del consiglio in carica (del resto lui stesso potrebbe davvero non desiderare il ritorno a palazzo Chigi nel 2013), a un governo che non si discosti di una virgola dalla famosa agenda del professore.
di globalist.it
Se non è scomunica, poco ci manca. Perché la tesi comparsa sul blog ufficiale del fondatore del M5s è scritta con il manganello: un finto scoop e un fuorionda concordato per motivi di interesse politico, avvicinandosi il termine della seconda legislatura per il consigliere regionale Giovanni Favia: questo il sospetto avanzato in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo a firma del giornalista free-lance Maurizio Ottomano. La tesi prende spunto dalle polemiche nate dal fuorionda choc carpito al grillino eletto in Emilia Romagna, Giovanni Favia, e trasmesso durante la trasmissione "Piazzapulita" di La7 in cui si denunciava la mancanza di democrazia nel Movimento lamentando la gestione padronale del suo fondatore e del guru Gianroberto Casaleggio.
di Maria R. Calderoni
Perfette. Attualissime. E perciò le trascrivo, sono solo diciassette righe. «Mezzo milione di emigrati, vale a dire quasi tutta la popolazione valida; l'agricoltura completamente abbandonata; le zolfare chiuse e sul punto di chiudere le saline; il petrolio che è tutto uno scherzo; gli istituti regionali che folleggiano; il governo che ci lascia cuocere nel nostro brodo...Stiamo affondando, amico mio, stiamo affondando...Questa specie di nave corsara che è stata la Sicilia, col suo bel Gattopardo che rampa a prua, coi colori di Guttuso nel suo gran pavese, coi suoi più decorativi pezzi da novanta cui i politici hanno delegato l'onore del sacrificio, coi suoi scrittori impegnati, coi suoi Malavoglia, coi suoi Percolla, coi suoi loici cornuti, coi suoi folli, coi suoi demoni meridiani e notturni, con le sue arance, il suo zolfo e i suoi cadaveri nella stiva: affonda, amico mio, affonda...».
di Rassegna.it
Uno studio dell'Ires Cgil, ha definito l’area del “vero” disagio occupazionale che coinvolge ormai quasi 4 milioni e mezzo di persone. L’inattività è un fenomeno molto più diffuso nel nostro paese rispetto al resto dell’Europa, dentro al quale si trova una parte rilevante di esclusi dal mondo del lavoro non formalmente riconosciuti come disoccupati. Sarebbe altrimenti inspiegabile un tasso di disoccupazione nella media e un tasso di occupazione molto più basso di quello europeo.
“Le motivazioni dell’inattività sono molteplici – spiegano Raffaele Minelli, presidente dell'Ires e Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio - ma la forza lavoro potenziale rilevabile al suo interno è appunto di oltre 3 milioni di persone”.
di Paolo Ferrero
Ancora Keynes?! Miseria o nuovo sviluppo? Si tratta di un piccolo saggio di Giovanni Mazzetti, delle edizioni Asterios – 8 euro - che io consiglio a tutti di leggere. Quello di Mazzetti è infatti un libro che si occupa della crisi e delle vie di uscita dalla stessa ma lo fa in modo non contingente, lo fa in una prospettiva storica. Così in meno di 100 pagine ci presenta le ragioni di fondo della crisi, l’impossibilità di uscire dalla stessa attraverso le politiche monetariste ma anche attraverso la pura riproposizione delle politiche keynesiane classiche. Il saggio di Mazzetti ci aiuta quindi innanzitutto a capire, attraverso una analisi delle ragioni della crisi che a me pare molto convincente.