di Joseph Halevi
In Gran Bretagna la Banca d'Inghilterra assicura il rifinanziamento del debito; crescente, visto che il deficit nel bilancio pubblico è al 7% del Pil, fissando il tasso di interesse e chiudendo il circuito tra la Banca Centrale ed il Tesoro. I titoli britannici non sono quindi volatili e sottoposti a speculazione: gli investitori istituzionali li acquistano, oggi anche con parecchi soldi in fuga dalla Spagna, accettando rendimenti negativi dato che i tassi inglesi sono inferiori all'inflazione.
Tutto bene per il Regno Unito? No perchè la sua economia reale continua a deteriorarsi, come segnala la nota dell'Ocse emessa nelle stesse ore in cui la Bce ha approvato la proposta di Draghi, che le permetterà di comperare illimitatamente buoni dei paesi dell'eurozona.
di Sergio Cesaratto
La mossa di Draghi di sostenere in maniera illimitata i titoli di stato a breve dei paesi che condizionino le proprie finanze pubbliche a un controllo europeo ha ricevuto unanimi consensi in Italia inclusi quelli, con qualche distinguo, de il manifesto.
Misura necessaria per ridurre gli spread giunti a livelli insostenibili, l'intervento della Bce non è certo risolutivo e nei termini posti addirittura controproducente. Intanto è politicamente indigeribile per Spagna e Italia le quali sperano infatti di cavarsela senza dover aderire al «programma precauzionale» di austerità concordato con l'Europa con tanto di vigilanza del Fmi.
Sperano cioè che l'effetto annuncio dell'altro ieri basti a ridurre gli spread, sebbene ad esso nulla di operativo segua senza le forche caudine della «condizionalità». Ma se nulla accade gli spread risaliranno, magari perché i mercati si aspettano una adesione solo quando sarà troppo tardi.
di Antonio Sani
A Cernobbio, dove da 38 anni lo studio Ambrosetti riunisce il gotha dell'economia e della politica italiana, si ha un'unica preoccupazione: il profitto, a qualunque costo. A Fermo, nella Comunità di Capodarco che quest'anno ospita «L'impresa di un'economia diversa», il tradizionale Forum della campagna Sbilanciamoci!, si pensa invece alle persone. E' da qui, «dalle persone, dalle loro sofferenze» che secondo Giulio Marcon occorre partire per realizzare quel cambio di rotta invocato nel titolo di questa decima edizione della «contro-Cernobbio».
Per Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!, il rovesciamento del paradigma neoliberista deve infatti partire «dagli anziani e dai disabili che sono abbandonati dallo Stato, dagli operai dell'Alcoa che devono salire sui silos per farsi ascoltare, dai cittadini immigrati lasciati ad affogare nel canale di Sicilia, dai giovani che tornano ad emigrare all'estero, dagli studenti che vengono espulsi dalle università, dalle donne discriminate sui posti di lavoro».
Intervista a Paolo Ferrero
di Sebastiano Cugnata
Segretario Ferrero, cosa ne pensa dei sette anni di governo Cuffaro prima e dei quattro anni del successivo governo Lombardo? Crede che oltre ad affossare il già fragile sistema politico ed economico siciliano, abbiano causato danni all’equilibrio dell’intero Paese?
I governi Cuffaro e Lombardo sono due facce della stessa medaglia: rappresentano un sistema di potere che ha gestito, piegato e affossato l’intera Sicilia per anni, a partire dalla macchina amministrativa e da settori cruciali dell’economia come agricoltura. Sono stati l’affermazione di una logica clientelare e di tantissimi sprechi nella spesa pubblica, nel quadro di un medesimo sistema di potere, in totale continuità l’uno con l’altro.
Con tutta evidenza la gestione Cuffaro e Lombardo ha significato il mancato sviluppo non solo della Sicilia ma anche del Mezzogiorno, con un dispendio inutile di risorse che ha pesato sull’intero Paese.
di Marco Fiorletta
Cerco soci che mi versino una somma a loro piacere, meglio se superiore ai mille euro, per intraprendere un'attività commerciale, non ci sono limiti geografici e di numero nella ricerca dei soci della nuova azienda. Non mi chiedete altro perché non è ancora il tempo di rivelarlo, lo dovete fare sulla fiducia basandovi sulla mia conoscenza e la mia proverbiale onestà.
Se vi state chiedendo se sono diventato scemo fate bene. Chi darebbe mille e più euro per un progetto di cui non conosce l'origine, lo sviluppo e la fattibilità, senza che a suo sostegno ci sia alcuno studio commerciale, un piano economico, un preventivo, l'eventuale punto di pareggio, un calcolo del personale, insomma nulla? Solo parole messe insieme per abbindolare coloro che hanno la sventura di leggere il post.
Ecco, potrebbe essere, mutatis mutandi, la storia della nascita del Movimento Cinque Stelle. Si basa talmente sulle parole di due sole persone che esse stesse dichiarano con orgoglio di non aver mai scritto un programma.