di Debora Billi
Tutto sempre in nome dei giovani, per carità. Invocando il bene di figli e nipoti, si dispongono i cittadini a sacrificarsi ancora.
L'ultima del ministro Fornero (<-- fonte Sole24Ore-Radiocor), di cui collezioniamo le "perle", è la seguente: una proposta vòlta a settorializzare gli emolumenti per età. Una specie di gabbie salariali legate alla data di nascita anziché alla latitudine, insomma. Secondo la Fornero, gli over 50 guadagnano troppo e quindi con qualche tagliuzzino in busta paga i giovani se ne avvantaggerebbero. Come, non è chiaro. Soprattutto non è chiaro visto che i giovani guadagnano ancora stipendi da terzo mondo con contratti precari, e come al solito si procede a far stare peggio qualcuno con la vaga promessa di far stare meglio qualcun altro in un non precisato futuro.
di Hilary Wainwright
Nella maestosa cornice del parlamento greco, Alexis Tsipras, il presidente di Syriza, la coalizione radicale di sinistra, apre il primo incontro dei suoi 71 deputati con il suo caratteristico mix di freddezza e giovialità. Nello stesso momento in tutto il paese gli attivisti organizzano assemblee di quartiere, aprono "cucine solidali" e bazar, lavorano in centri medici volontari, proteggono gli immigrati dagli attacchi di Alba dorata, il nuovo partito fascista che ha guadagnato il 7 per cento dei voti alle elezioni, fondano le correnti di Syriza dentro il sindacato, lavorando alla transizione da una coalizione di 12 organizzazioni politiche (con 1,6 milioni di voti) a un nuovo tipo di partito.
di Marinella Correggia
Una soluzione negoziale alla tragedia siriana a partire dal cessate il fuoco è necessaria affinché abbia fine il bagno di sangue e il popolo siriano si possa esprimere sul proprio futuro in pace e senza ingerenze.
Ma i piani di pace sono stati boicottati dalla partecipazione militare indiretta al conflitto da parte di potenze esterne, sotto forma di appoggio in armi, denaro, consiglieri militari, combattenti alle opposizioni armate nella loro lotta per il potere.
Questa ingerenza che alimenta la violenza viene giustificata – da governi e dai media mainstream – dalla necessità di “aiutare i gruppi armati dell’opposizione a fermare i massacri del regime e a proteggere i civili”.
di Felice Roberto Pizzuti
L'Ocse ha annunciato che rivedrà in negativo le previsioni: nella seconda parte del 2013 non ci sarà la ripresa prevista che dovrà essere rimandata almeno al 2014, cioè a 7 anni dall'inizio della crisi. Nel frattempo i dati sull'occupazione peggiorano dappertutto e ancor più nel nostro paese dove la disoccupazione giovanile ha superato il 35%. L'autunno sarà pesantissimo, non si vedono accenni di politiche volte a favorire la ripresa.
Come era inevitabile, anche le economie emergenti, come quella cinese, stanno risentendo della crisi delle economie più avanzate e a nulla stanno servendo le loro politiche monetarie espansive in mancanza di una adeguata domanda interna capace di compensare il calo di quella esterna. D'altra parte, l'attenzione generale continua a concentrarsi sugli aspetti finanziari della crisi, certamente rilevanti, specialmente per l'abnorme rilievo assunto da questo settore che nei passati decenni ha progressivamente mutato il suo ruolo: dall'essere strumentale rispetto all'economia reale all'avere obiettivi fini e se stesso. Tuttavia, l'aspetto che continua ad essere sottovalutato è che tra le cause fondanti della crisi ci sono quelle di natura reale.
di Domenico Moro
Nel 1981 la Banca d’Italia divorziò dal Tesoro e praticamente cessò di acquistare Titoli di Stato. Da allora essi vennero dati in pasto, con interessi crescenti, prima al mercato interno, e poi alla speculazione finanziaria mondiale. Perché questo avvenne? Quali le conseguenze?
In questi giorni la stampa tedesca ha attaccato con forza Draghi. Sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Holger Steltzner, lo ha accusato di voler trasferire alla Bce i metodi della Banca d’Italia. Questa sarebbe al servizio dello Stato, di cui alimenterebbe le casse. Se ora la Bce finanziasse i debiti statali acquistandone i titoli, scatenerebbe l’inflazione e aggraverebbe la crisi dell’eurozona.