di ilfattoquotidiano.it
Lo scorso febbraio la questione sembrava risolta: anche la Chiesa, secondo quanto stabilito dal governo Monti, avrebbe pagato l’Imu. Esenti soltanto le scuole cattoliche non commerciali, aveva precisato il premier. Ma del provvedimento, che aveva ottenuto il via libera presso la commissione Industria del Senato, non c’è più traccia. Il decreto attuativo infatti, evidenzia Milano Finanza, era atteso lo scorso maggio, ma non è arrivato. E se anche entro gennaio non ci sarà, allora per il 2013 la Chiesa, a cui si aggiungono anche sindacati, fondazioni, partiti e associazioni, non dovrà pagare nulla.
di Maria Grazia Meriggi
E' mancato a Milano lasciando un grande vuoto Edgardo Bonalumi, militante di lunga e tenace fedeltà della sinistra comunista cittadina e lombarda. In lui si riassumevano - un pò come nel suo grande amico Carlo Cuomo - le qualità così specifiche del quadro comunista della sua generazione: radicalità nell'analisi, concretezza nell'individuare gli spazi del possibile, estraneità al gesto retorico sovversivo, e una caratteristica spesso disconosciuta eppure così importante, l'autoironia che accompagnava un'etica di tenace fedeltà alle ragioni degli sfruttati e al loro assalto organizzato al cielo.
di Giacomo Russo Spena
Rompere con il “montismo” e con l’inciucio ABC (Alfano-Bersani-Casini) per costruire qualcosa di nuovo. Qualcosa che adesso ancora non c’è, almeno in Italia. Syriza, il partito della sinistra alternativa che in Grecia per poco non ha vinto le elezioni “pilotate” dall’alto dall’Europa, è un modello riproponibile da noi? Ieri sera a Venezia Paolo Ferrero (Federazione della Sinistra), Alexis Tsipras (Syriza) e Maurizio Landini (Fiom) – in un confronto pubblico – ne hanno discusso trovando alla fine molti punti di convergenza, almeno sulle politiche da contrastare in Europa: no ai diktat imposti dalla troika, no all’austerity, “che la crisi la paghi chi l’ha generata”.
Intervista a Stefano Lucarelli
di Alessio Mazzucco
Prima Monti, poi la Fornero e Passera, si sono detti ottimisti sull’uscita prossima dalla crisi. Valori economici quali disoccupazione e produzione industriale paiono smentirli: qual è la sua opinione sulle loro dichiarazioni?
La mia prima reazione è stata di incredulità: gli ultimi dati ISTAT (Giugno 2012) infatti indicano che il numero dei disoccupati (2.792 mila) è cresciuto del 2,7% rispetto a Maggio e, soprattutto, registrano una crescita su base annua del 37,5% (761 mila unità). Gli indici ISTAT della produzione industriale corretti per gli effetti di calendario registrano, a Giugno 2012, variazioni tendenziali negative in tutti i comparti. La diminuzione più marcata riguarda il raggruppamento dei beni intermedi (-10,2%), ma cali significativi si registrano anche per i beni di consumo (-8,0%) e per i beni strumentali (-7,5%).
di Roberto Musacchio
E adesso, tutti nel Pd? Metto giù la domanda in modo volutamente molto diretto. E non lo faccio per banalizzare o per demonizzare, anzi. Lo faccio perché la discussione mi pare aperta ed anche sensata. Anzi, facciamo ancora meglio. Diciamo che se pure nessuno lo pensasse mi parrebbe opportuno porsi il tema. Per correttezza dico subito che io non sono d’accordo, ma che appunto considero la domanda ineludibile.
Mi approfitto di essere fuori da contesti che richiedono prudenza e tatto per affermare pero’ che se si vuole realmente essere contro i populismi si deve anche ridare chiarezza alla politica, alle azioni che si fanno, agli scenari cui si pensa. Un tempo lontano la discussione reale era consegnata, nei partiti comunisti, ai gruppi dirigenti più o meno ristretti per preservare il proprio popolo dai traumi. Gli effetti di questa prassi li abbiamo conosciuti in forme drammatiche. Ma almeno allora qualcuno discuteva.