di Sergio Cesaratto
L’Europa non ha un’idea chiara di dove andare, o forse sì. Che a un certo punto la situazione possa precipitare per l’insostenibilità finanziaria o sociale ha portato il flemmatico Hollande e la Merkel a creare una commissione che dovrà stilare proposte entro ottobre. Ma come questa possa conciliare un’Europa più unita nel rigore tedesco con l’apprezzabile difesa del popolo francese della propria indipendenza non si sa. Più concretamente le dichiarazioni di Draghi che avrebbe fatto di tutto per difendere l’euro hanno evitato la paventata crisi agostana. Ma ora i mercati vogliono vedere i fatti. I giornali ci raccontano dello scontro fra una Merkel convertita a un moderato intervento della BCE e una Bundesbank custode dell’ortodossia.
di Sergio Triglia*
Leggendo la stampa cittadina di oggi, non mi stupiscono certo le affermazioni del dott. Giovanni Berneschi, l’ autorevole presidente di Banca Carige che interviene alla festa del Partito Democratico e sprona le istituzioni locali alla realizzazione delle grandi opere, gronda, terzo valico, pontremolese considerandole a suo dire opere fondamentali per la città e per lo sviluppo delle attività portuali liguri.
Mi stupiscono invece le parole sprezzanti nei confronti dei cittadini che protestano, proprio quei cittadini genovesi che ormai sono diventati la maggioranza e che hanno capito che con le grandi opere non c’è sviluppo, ma anzi sperpero di denaro, disastri ambientali e desertificazione del territorio, mentre a guadagnarci sono sempre i soliti.
di globalist.it
E' una notizia passata quasi sotto silenzio, nei giorni dell'asilo politico ad Assange, nei giorni di Wikileaks e dell'arresto di uno dei fondatori di Pirate Bay. Ma è una notizia destinata a cambiare, e molto il mondo della rete. E non solo. Viene dalla Norvegia e racconta che nel paese nordico, d'ora in poi, si potrà scaricare qualsiasi cosa praticamente senza conseguenze. Sia chiaro: non c'è stata alcuna "legalizzazione" dello sharing di file coperti da copyright. Nulla di tutto questo: semplicemente nessuna autorità norvegese è più autorizzata a monitorare il comportamento degli utenti sul Web. Disco verde, insomma, al download.
Ed è una novità di non poco conto.
di Paolo Giordano
Il pullman che ci porta a Sabra e Shatila è di quelli turistici: bianco, nuovo, lucidato in ogni parte — così ingombrante che al primo tentativo di svolta nelle stradine anguste del campo rimane incastrato in diagonale, bloccando il traffico nelle due direzioni. Una pessima figura. Noi passeggeri — una ventina, di nazionalità diverse e per la maggior parte di carnagione chiarissima — scendiamo in fila, imbarazzati, e abbandoniamo l’autista al suo destino, mentre una folla di abitanti innervositi gli cresce intorno. Il nostro ingresso nell’area palestinese di Beirut non è stato dei più appropriati, né dei più sobri. Certo, non l’atteggiamento che si dovrebbe adottare varcando la soglia di uno dei luoghi di più grave sofferenza al mondo.
di Gian Marco Pisa
Molto bistrattato dalla propaganda “tutta occidentale” di un certo circuito informativo nel quale siamo immersi, eppure importante, per la sua storia e per quello che può rappresentare ancor oggi nella “bilancia del potere” tra i vari Stati e Comunità di Stati all'interno della “Comunità Internazionale”, il Movimento dei Non Allineati è tornato di recente a fare sentire la propria voce.
Costituito formalmente nel 1961, ma lanciato idealmente con la celebre Conferenza di Bandung (Indonesia) del 1955, il Movimento dei Paesi Non Allineati rappresenta ancora oggi un'aggregazione multi-statuale e policentrica del tutto originale nel panorama mondiale.