di Costantino Cossu
Alcoa, ultimo atto. Sarà completato tra alcune settimane il processo di fermata del forno, della fonderia e del reparto produzione anodi della fabbrica di alluminio primario del Sulcis, che Alcoa ha annunciato di voler avviare a partire da domani. «I dipendenti continueranno a essere impiegati fino alla fine del 2012 - si legge in una nota diffusa in serata dalla multinazionale americana - per mettere in sicurezza l'impianto e assicurare la possibilità di un suo futuro riavvio, da parte di un nuovo operatore, nel corso dei 12 mesi seguenti il completamento del processo di fermata». Ai manager Usa non basta l'invito del governo Monti a considerare l'offerta di acquisto arrivata in extremis dal gruppo svizzero Glencore. Di fatto la trattativa ancora non è stata neppure aperta, anche perché gli elvetici chiedono al governo garanzie sul costo (da ridurre) dell'energia e sulle infrastrutture (trasporti) che difficilmente l'esecutivo presieduto da Mario Monti potrà concedere in tempi utili.
di Moni Ovadia
Moltissimi italiani hanno visto indiretta o in differita il provocatorio gesto autolesionista di un minatore della CarboSulcis asserragliato con i suoi compagni nella miniera imbottita di esplosivo. Quel minatore ha mostrato a tutti noi il colore del suo sangue proprio lì nel cuore del terminale della virtualità mediatica, lo schermo del televisore e, di colpo ha riportato al centro del nostro sguardo la realtà prima e ultima: «L’essere umano è fatto di carne e sangue, di affetti e di sentimenti, di dignità, di pensiero, ma anche di budella. Prima di infliggersi la ferita al braccio quel minatore ha detto che non si sarebbe fatto togliere la vita da chi detiene il potere su quella miniera che è fonte del suo lavoro e quindi della sua vita e di quella dei suoi cari.
di Maria R. Calderoni
Alle Olimpiadi di Londra non l'hanno fatta vedere. Quella passata alla storia come "la battaglia di Orgreave", quella immortalata dalla foto-simbolo che ritrae un poliziotto a cavallo intento a picchiare con la sua lunga lancia una donna caduta a terra. La battaglia di Orgreave, Yorkshire del Sud, 18 giugno 1984, quando da ormai quattro mesi è in corso quello sciopero dei minatori inglesi che durerà un anno.
Annientateli. La donna "dal cuore troppo piccolo" che all'epoca è a capo del governo britannico, la Lady di ferro, alias Margareth Thatcher (Maggie per gli amici), ha dichiarato la sua guerra senza quartiere contro i lavoratori delle miniere. E guerra senza quartiere sarà.
di Domenico Pantaleo
Il Ministro Profumo svela qual è il vero obiettivo dei concorsi! Cancellare le graduatorie e con esse i precari che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole.
Il Ministro dell'Istruzione considera il lavoro una merce che si utilizza quando serve e poi si può buttare nel cestino. Se si voleva ringiovanire il corpo docente, non doveva essere approvata una riforma delle pensioni che ridurrà il turn over della scuola a numeri risibili.
Per la FLC CGIL il concorso rimane lo strumento che garantisce libertà d'insegnamento e un reclutamento trasparente e democratico. Ma la vera priorità in questa devastante crisi è quella della definizione di un piano pluriennale di stabilizzazioni che oltre al turn over ricomprenda tutti quei posti che vengono ormai assegnati da anni in organico di fatto.
di Pietro Greco
Nel suo monologo sul palco, non privo di inesattezze fattuali, Beppe Grillo fa proprie in un colpo solo tutte le cosiddette «teorie alternative dell’Aids». Sostiene che il virus Hiv non esiste.
E che se esiste non è causa né necessaria né sufficiente per generare la Sindrome da immunodeficienza acquisita, l’Aids appunto, i cui fattori scatenanti sarebbero altri: il sangue infetto (ma da cosa?)
e/o la droga e/o il farmaco Azt usato proprio nella cura della sindrome.
La malattia e le relative terapie sarebbero un’invenzione delle grandi multinazionali. Insomma, Grillo evoca la tesi che l’Aids è il frutto di un «grande complotto» messo a punto per propalare una remunerativa «bufala».