Intervista a Giorgio Airaudo
di Salvatore Cannavò
Abbandonano il lavoro, ma io non credo che il tema possa scomparire. Alle prossime elezioni ci saranno sorprese”. Giorgio Airaudo è il responsabile Auto della Fiom e nel sindacato dei metalmeccanici Cgil è forse quello più esposto sul fronte della politica.
Il Pd non vi invita alle sue feste. Che dice?
Danno un segnale di autosufficienza che a me pare una fragilità. Noi abbiamo discusso addirittura con il ministro Fornero, non avremmo paura a discutere con il Pd.
Ma loro sembra proprio che non vogliano.
Non mi colpisce tanto che non invitino la Fiom, ma il fatto che chi si candida a governare il Paese, con la tradizione che tutti conoscia-mo, tema le differenze e tenti di annullarle.
di Vito Meloni
C'è qualcosa di truffaldino nel modo in cui la stampa schierata a fare il tifo per il professor Monti “informa” sui provvedimenti del governo. Pochi giorni fa La Repubblica, che non vuole rinunciare al proprio ruolo di capofila dello schieramento, commentava le decisioni scaturite dall'ultimo Consiglio dei Ministri in tema di politica scolastica parlando di “svolta storica” e annunciando l'assunzione di ben 34.000 docenti. A scatenare l'entusiasmo dei giornalisti militanti di Repubblica l'annuncio che il 24 settembre verrà indetto un concorso ordinario, per titoli ed esami, per l'assunzione di 11.892 docenti per l'anno scolastico 2013/2014. Piccolo problema: se i posti messi a concorso sono quelli comunicati, come si fa a calcolarne quasi il triplo?
di Rassegna.it
E’ passata la terza notte di occupazione per i minatori della Carbonsulcis a Nuraxi Figus. A quanto riferisce l’Agi, i lavoratori che stanno portando avanti la protesta sono sempre più esasperati, ma non hanno intenzione di smettere. Anzi promettono nuove iniziative di lotta. “Le notizie che arrivano da Roma non sono confortanti - dichiarano le Rsu -, perchè il governo non sembra voler prendere in considerazione il progetto di rilancio. A questo punto siamo pronti a nuove azioni di lotta, più eclatanti, anche fuori da Nuraxi Figus”. Stamani un medico e un infermiere sono scesi all’interno della miniera, per verificare le condizioni dei lavoratori che proseguono la mobilitazione. Alcuni di loro hanno registrato problemi di bassa pressione, sono quindi stati portati all’esterno, mentre molti altri hanno continuato l’occupazione.
di Fabio Marcelli
Va dato atto a La Stampa di aver pubblicato un riferimento, sabato 25 agosto, a uno studio effettuato nell’ambito del Fondo monetario internazionale che va decisamente controcorrente. Da tale studio si evince infatti, in termini crudamente matematici, che “per ogni euro di taglio alla spesa se ne perdono, nel primo anno, tra 1,6 e 2,6 di prodotto interno lordo, mentre per ogni euro di aumento delle tasse se ne sacrificano molti meno, tra o,16 e 0,35″. Pertanto, anche assumendo come riferimento il più classico e per molti versi discutibile dei parametri economici, cioè il pil, la conclusione, secondo i tre studiosi, Nicoletta Batini, Giovanni Callegari e Giovanni Melina, è che “bisognerebbe dare priorità agli aumenti delle tasse” e in particolare ”se gli aggiustamenti avvengono durante periodi di recessione e prediligono riduzioni della spesa pubblica e degli investimenti, dovrebbero essere graduali e morbide e accompagnati da aumenti delle tasse, dato che, se l’aggiustamento è basato “più sugli incrementi delle tasse che sui tagli della spesa, ed è graduale, il debito cala di più e l’effetto sull’economia è meno negativo”.
di Ivan Cavicchi
In una stanza di un grande ospedale pubblico di Roma, due letti, un malato è assistito in intramoenia cioè paga come se fosse in una clinica privata e come se il suo medico curante fosse un libero professionista; l’altro è assistito o dovrebbe essere assistito solo perché ne ha o ne avrebbe diritto. Il primo ha saltato qualsiasi lista di attesa ed è seguito con particolare solerzia il secondo ha dovuto fare una lunga trafila, paga il suo diritto con le tasse e chi lo cura deve tenere conto dei budget, dei vincoli, delle restrizioni, degli standard ecc. Il primo può ricevere le visite dei suoi parenti a qualsiasi ora del giorno, il secondo no. Il primo al pomeriggio prende il the con i pasticcini il secondo guarda. Milioni di malati si rivolgono ogni giorno ai centri di prenotazione per curarsi, i tempi delle liste di attesa sono spesso irragionevoli, molti di loro optano per l’intramoenia e mettono mano al portafoglio. Questa è quella che si chiama “libera professione intramoenia” istituita nel ’99 con la riforma Bindi, scritta dall’attuale ministro della salute Balduzzi, che a quel tempo curava gli aspetti giuridici di quella riforma, risultato di un accordo con i sindacati medici ospedalieri che accettavano di essere sottopagati dal pubblico ma con la facoltà di rifarsi sul privato cittadino.