di Roberta Fantozzi e Antonio Ferraro
Abbiamo aderito alla campagna nazionale "Reddito Minimo per tutte e tutti". La campagna è promossa da associazioni, movimenti, realtà sociali e politiche a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per istituire il reddito minimo in Italia. Le firme si possono raccogliere entro il mese di dicembre 2012. Pertanto invitiamo nuovamente tutte le strutture territoriali ad aderire, a organizzare iniziative, dibattiti ecc. promuovendo, laddove è possibile, comitati insieme agli altri soggetti interessati. L'adesione e le informazioni sulle iniziative vanno inviate all'indirizzo
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in modo tale da permettere un monitoraggio e la costruzione di una mappa nazionale della campagna. I moduli per la raccolta firme si possono scaricare e stampare in formato A3 dal sito di riferimento www.redditogarantito.it.
L'accordo l'hanno firmato per il 2013, quest'anno però dovranno già smentirlo, nel primo appuntamento elettorale. Il voto regionale in Sicilia è previsto per la fine di ottobre, qualcuno ipotizza addirittura prima ma non è escluso che possa anche slittare (solo un po'). Quello che è certo è che Sinistra ecologia e libertà e partito democratico partono da due fronti opposti. Divisi dai candidati, quello del Pd non è ancora ufficiale, e soprattutto dalla linea politica. Claudia Fava, che di Sel è uno dei fondatori, si è candidato con una proposta di totale alternativa al governo Lombardo, il governo che il Pd ha (dolorosamente) sostenuto.
E infatti Fava spiega che la sua candidatura si rivolge non al partito democratico - che in Sicilia è ai minimi termini e sta subendo l'autocandidatura di Rosario Crocetta - ma ai suoi elettori, «quelli che hanno votato Pd per fare l'opposizione a Lombardo e due anni dopo si sono ritrovati in maggioranza».
di Fulvia Bandoli
Il Patto con l’Udc come dice ogni giorno Bersani e come sta scritto nella carta degli intenti del Pd si farebbe dopo il voto…il patto tra centrosinistra e moderati darebbe vita al governo dopo Monti questo è il punto in discussione o non è ancora chiaro? E siccome agli elettori va detta la verità anche sul governo che si propone perché non è un dettaglio bisognerebbe dire che alle elezioni si presenta una coalizione per ora fatta da pd e sel ma che il governo sarà fatto anche con un patto di maggioranza con i moderati. Questa è la differenza sostanziale che ho io rispetto a Vendola, io credo che il centro sinistra debba provare a vincere e a governare da solo, come ha fatto la sinistra in Francia, come abbiamo fatto in tanti comuni, dove come a Milano pareva che non avessimo nessuna possibilità, una alternativa per me è così…..il patto di legislatura con l’Udc non mi convince.
di Matteo RadioBozen
Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha dichiarato di volere formare una coalizione dei partiti "non allineati" di cui potrebbero far parte tutti coloro che non sostengono il governo Monti. L'annuncio del leader IdV è stato dato dopo che nelle ultime settimane il suo partito aveva cercato di trovare possibili alleati tra cui il M5S, che ha smentito immediatamente la possibilità di coalizzarsi, e SEL, che invece ha deciso di puntare ad una alleanza col Partito Democratico che da tempo "flirta" con l'UDC.
Il fatto che la "foto di Vasto" sia stata praticamente stracciata è un fatto più che assodato, e ciò che colpisce è il fatto che, dopo avere strizzato l'occhiolino all'unione centrista di Casini, il PD riesca a mandare giù il "ritorno in coalizione" del partito di Vendola.
di Gianni Mula
È di qualche giorno fa l’appello contro il “Furto di informazione” pubblicato dal Manifesto (il 24 luglio, in prima pagina) e ripreso dal Fatto quotidiano e dal Corriere della sera. L’appello, che riportiamo in appendice, denuncia la "intollerabile sottrazione di informazioni a danno dell'opinione pubblica" che si genera quando si rappresentano le recenti scelte di austerità dei governi europei e delle autorità comunitarie come "comportamenti obbligati ("non-scelte"), immediatamente determinati da una crisi a sua volta raffigurata come conseguenza dell'eccessiva generosità dei livelli retributivi e dei sistemi pubblici di welfare". In tal modo "Viene nascosto all'opinione pubblica che, lungi dall'essere un'evidenza, tale rappresentazione riflette un punto di vista ben definito (quello della teoria economica neoliberale), oggetto di severe critiche da parte di economisti non meno autorevoli dei suoi sostenitori", così che "i maggiori mezzi di informazione (ivi compreso il servizio pubblico)" si rendono di fatto colpevoli di un "un furto di informazione e di conoscenza gravido di devastanti conseguenze per la democrazia".