di Luigi De Magistris
Caro Nichi, francamente non ti capisco. Lo dico con grande sincerità. Ieri mattina nasceva il ‘polo della speranza’ con annessa apertura all’Udc e critica all’IdV, ieri pomeriggio hai scritto su twitter che non è pensabile un centrosinistra senza l’amico Di Pietro. Qualche settimana fa partecipavi, seduto accanto ad Antonio, ad una conferenza stampa, dove erano stati invitati anche alcuni sindaci fra i quali me, volta a scuotere il Pd affinchè decidesse da che parte stare. Non per ‘rompere le uova nel paniere’, come si dice in gergo, ma perchè nel centrosinistra il Pd rappresenta un partito fondamentale con cui si deve e si può dialogare, soprattutto se aspiriamo a scrivere la futura pagina di svolta politica nel paese. Tralasciando questo atteggiamento ondivago, vorrei soltanto chiederti, veramente in modo sincero visto il nostro rapporto:
di Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena
Un autogol pazzesco, tanto da mettere in subbuglio la base del partito – costretta a difendersi l’indifendibile – e a soqquadro gli esistenti equilibri politici nel centrosinistra. Da Napoli, Luigi De Magistris non si capacita di tale svolta e lo invita a ritornare sui suoi passi, intanto ad Antonio Di Pietro non pare vero e in una conferenza stampa organizzata d’urgenza si candida a premier di una sinistra alternativa alle destre, a Monti, al liberismo. A cui molto probabilmente coinfluiranno Federazione della Sinistra, Verdi, il soggetto Alba, la Fiom, la lista dei “sindaci” e soprattutto pezzi di società civile. A questo punto c’è una sola domanda da farsi: Nichi Vendola farà autocritica o il legame a filodoppio col Pd – e l’idea di governare – è più forte di qualsiasi cosa?
di Loris Campetti
Il problema può essere di principio, ma può anche non esserlo perché l'analisi marxista della realtà non è obbligatoria. Dire che la colpa è sempre del padrone a qualcuno, magari anche tra i nostri lettori, potrebbe apparire come un pregiudizio ideologico. Allora mettiamola così: ovunque arrivi il padrone dell'Ilva esplode la zizzania tra i lavoratori e, soprattutto, tra i lavoratori e la popolazione vittima dei fumi di Emilio Riva. Ieri è successo a Genova, oggi si ripete a Taranto. Sentire, al termine di una grandissima e difficile manifestazione che tentava di unire i diritti al lavoro e alla salute, i leader di Cisl e Uil che per difendere il diritto al lavoro si schierano al fianco del padrone, oppure ascoltare il capo dell'Ilva che "difende" i lavoratori in sciopero dalle contestazioni, dà il segno di un inquinamento ideologico che si somma a quello, devastante, ambientale.
di Leo Lancari
Sarà anche vero, come ha detto tre giorni fa il premier Mario Monti, che «la fine del tunnel si avvicina», ma per chi ha la ventura di trovarsi in fondo al convoglio non solo la luce ancora non si vede, ma i morsi della crisi si fanno sempre più duri. Basterebbe fare il solito giro tra negozi affollati solo da commessi per rendersene conto, ma un'ulteriore conferma è arrivata dal rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato presentato ieri da Confcommercio. La lettura non è certo di quelle estive che rilassano. Non solo consumiamo sempre di meno, ma nell'ansia di risparmiare sono diminuiti anche gli acquisti di generi alimentari e le previsioni per il 2012 fatte dall'associazione dicono che il ribasso dei consumi delle famiglie sarà pari al 2,8%. «Il calo più forte almeno dal dopoguerra» denuncia Confcommercio, secondo la quale per trovare un calo peggiore di quello attuale bisogna risalire indietro nel tempo fino agli anni Trenta.
di Francesco Bogliacino
L'uscita dal tunnel non c'è stata. Restano i dilemmi del "calabrone" euro, che non poteva volare e molti vogliono continuare a far volare. Alternative di cui valutare le conseguenze politiche, oltre che economiche
Il tanto atteso “sblocco” della situazione europea non c’è stato. Nel presentare la recente decisione di non variare i tassi, il governatore della Bce Mario Draghi ha riconosciuto che la presenza di premi al rischio estremamente elevati per alcuni paesi e la conseguenze segmentazione dei mercati finanziari mina l’efficacia della politica monetaria. Ha altresì affermato che la Bce prenderà in considerazione le misure necessarie per affrontare il problema (leggi, acquisto di bond sul mercato secondario) ma ha anche segnalato che si tratta di direttive che andranno poi concretizzate in un disegno preciso nel prossimo mese. Inoltre ha sottolineato sia il disaccordo tedesco, sia il richiamo al consolidamento fiscale per quanto riguarda i paesi in difficoltà.