di Roberto Scardova
Sul finire degli anni 70 tutto era pronto. La P2 aveva posto sotto controllo buona parte dell’Arma dei Carabinieri ed i servizi di sicurezza dello Stato.
Con l’appoggio di Michele Sindona e dei massoni americani (la «banda dei texani») Licio Gelli aveva esteso la propria influenza sulle logge siciliane reclutando i principali boss mafiosi. I movimenti neofascisti, Avanguardia Nazionale ed Ordine Nuovo, avevano stabilito un comune piano d’azione accordandosi anche con militari e criminalità. Nelle Forze armate si era avviata la ricostituzione clandestina dei «Nuclei di difesa dello Stato», cellule armate ed addestrate costituite da militari e neofascisti, appartenenti in particolare ad Ordine Nuovo.
di Tonino Bucci
Sono una novità nella politica. La patria d'origine dei pirati – se ne esiste una – è l'Europa continentale del nord, Svezia e Germania soprattutto. Ma cominciano ad affacciarsi anche in Italia. In ogni paese il programma di base è lo stesso, salvo adattamenti ai singoli contesti nazionali. Tutti i partiti aderiscono a un'Internazionale pirata. Stando alle categorie tradizionali il fenomeno è di incerta collocazione ideologica. I pirati non si definiscono né di destra né di sinistra. Sono un movimento per le libertà digitali. Al centro del programma mettono le questioni della Rete, la proprietà intellettuale, la riforma del copyright e del diritto d'autore, il diritto alla copia e alla libera circolazione delle opere digitali, perlomeno in sfere sottratte al mercato.
Intervista a Luigi Cavallaro
di Fabio Sebastiani
Tutti che guardano allo spread, intanto questa crisi ha cambiato completamente i connotati ai fondamenti dello Stato di diritto…
Più esattamente, questa crisi sta cambiando i connotati a quella peculiare declinazione dello Stato di diritto che è lo Stato sociale, a cominciare dalla sua pretesa di governare i processi economici. Si tratta in effetti della maturazione di un trend che ormai data da lontano. Per capirci, quando i nostri costituenti vararono la Costituzione, inserirono nel terzo comma dell’articolo 41 il principio secondo cui lo Stato doveva indirizzare e coordinare sia l’economia pubblica sia quella privata.
di Giovanni Stinco
E alla fine nel dibattito pro o contro movida si sono lanciati anche i Subsonica. Dopo il post apparso sul sito di Beppe Grillo in cui si definiva “logico e di buon senso” lo stop alla vendita di alcolici fuori dai locali dopo le 21, adottato a Parma dal neosindaco grillino Pizzarotti, la band torinese ha deciso di scrivere una lettera aperta al leader del Movimento 5 Stelle. “Caro Grillo”. Inizia così una lunga lettera che si conclude con una bacchettata bella e buona all’indirizzo del blogger genovese.
“Per come conosco il mio mondo – scrive Massimiliano “Max” Casacci, chitarrista del gruppo - credo che i ragazzi del tuo movimento per primi, saranno in grado di indicarti le leggerezze contenute nella tua riflessione.
di Michela Aprea
"La decisione di non fare figli è un progetto familiare proprio come la decisione di farne dieci" scrive Claudio Rossi Marcelli nella sua rubrica "Dear daddy" sull'ultimo numero di Internazionale.
Il giornalista ha risposto così alla richiesta d'aiuto di una donna subissata dalle continue accuse di egoismo edonista indirizzate a lei dalla sua migliore amica.
Quella della donna, una posizione legittima condivisa col compagno, riporta alla mente un'antica diatriba - che vide l'interruzione dell'amicizia fra i due, poi ripristinata – tra un colosso della letteratura italiana, Italo Calvino, e Claudio Magris. Nella sua risposta a Magris, Calvino descrisse l'intero universo degli elementi razionali che, a suo avviso, avrebbero dovuto intervenire nella scelta di mettere o meno al mondo un figlio.