di Giulietto Chiesa
Non mi piacciono i necrologi. In genere costringono chi li scrive a parlare bene del morto, cioè non sono sinceri, quali che fossero le sue qualità. Meno che mai mi piace scriverne quando chi se n’è andato era un mio amico, e caro.
Ne parlo, in morte, per ricordare le cose più importanti che ha scritto. Per me Gore Vidal è stato l’equivalente, nel secolo XX, di quello che fu Alexis de Tocqueville nel XIX. Se quest’ultimo descrisse la nascente democrazia americana, Gore Vidal è stato il più lucido, acuto, implacabile analista della sua fine. Per meglio dire, della sua trasformazione in “impero”. Alcuni libri suggerisco, a chi voglia misurare la sua grandezza come scrittore: “Impero”, per l’appunto, e “Giuliano”, e “L’età dell’oro”.
di Massimo Villone
Lo speciale borsino della legge elettorale segue i mercati finanziari, ma in proporzione inversa. Se lo spread sale, la probabilità che si vada a votare con una legge nuova scende; se lo spread cala, la probabilità aumenta.
La variabile decisiva è il tempo. Se la crisi si aggrava, cresce la spinta a votare presto, magari già a novembre; il contrario, se c'è qualche segnale di miglioramento. Il tempo disponibile per cambiare il sistema elettorale non si calcola però guardando alla data del voto, ma a quella della indizione delle elezioni e della convocazione dei comizi elettorali, che cade almeno 45 giorni prima del voto, e che segna l'inizio delle procedure preelettorali. Anche se la nuova legge volesse abbreviare i termini oggi previsti, potrebbe farlo solo in minima misura.
di Paolo Ferrero
«Monti che parla della fine del tunnel vicina è purtroppo l’ennesima menzogna del premier “tecnico” che “sobriamente” ci ha portato in questa recessione pazzesca: con le sue politiche neoliberiste che aggravano la crisi altro che tunnel, alla fine cadremo dritti dritti nel precipizio! La realtà è che le sue ricette hanno fallito: pur di fare il cameriere della Merkel e degli speculatori, il governo ha penalizzato pesantemente solo lavoratori e pensionati, con il conseguente crollo della domanda e dell’occupazione.
Il numero record di persone disoccupate è un dato allarmante, contro il quale bisogna fare subito qualcosa:
di Romina Velchi
Se tempesta perfetta dovrà essere, quasi certamente sarà ad agosto. Quando, come si dice in gergo, i mercati sono più "sottili": ci sono pochi scambi e dunque è con piccole risorse finanziarie che si possono fare grandi speculazioni e grandi guadagni. E grandi danni. Per questo i "bene informati" temono che l'attacco (finale, a questo punto) all'euro avverrà proprio nel mese delle vacanze per antonomasia. Non a caso qualche giorno fa il New York Times titolava «L'estate sarà al cardiopalmo» riferendo delle sempre più insistenti voci raccolte nientemeno che a Wall Street su una possibile ondata speculativa contro la moneta europea.
di Ivano Marescotti
La politica non è un mero esercizio di ragionamenti asettici e razionali. Prende più giù della testa e anche del cuore. Ma quando arriva alla pancia son dolori e crampi ingovernabili. È quello che mi succede proprio in questi giorni, in queste ore. Io sono sempre stato nel Partito (come si chiamava di volta in volta) o lì attorno come le falene con le lampadine.Ma quello che mi succede ora è ancora inedito per me. Non avendo più il cemento ideologico di un mondo migliore promesso dalla rivoluzione pacifica, all’italiana, democratica ecc. un partito vale per quello che fa e gli uomini che lo rappresentano valgono per quello che fanno vedere di sé.