di Alfonso Gianni
Dobbiamo all'appello contro il furto d'informazione, comparso pochi giorni fa su il manifesto e alle autorevoli firme che lo sottendono, se tra i caldi dell'estate si è infilato qualche refolo di dibattito economico. Se ne è accorta anche la grande stampa, proprio quella giustamente messa sotto accusa dai firmatari dell'appello. A essere puntigliosi dovremmo precisare che l'imputata principale è la stampa generalista, quella specializzata non ha potuto allo stesso modo nascondere la verità. Basta confrontare la differenza fra gli inserti economici di Repubblica o del Corriere della Sera e i loro contenitori.
di Beppe Giulietti
“Lasciateli stare, non dategli corda, Gelli e Fioravanti non meritano repliche…”, questo il parere di donne e di uomini che stimiamo, relative alle ultime provocazioni del duo massonico fascista. Per una volta non seguiremo il loro saggio consiglio, perchè a nessuno può essere consentito di dileggiare e disprezzare la strage del 2 agosto, la memoria delle vittime, il dolore dei familiari, tanto meno se lo possono permettere questi due figuri.
Non si può tacere perchè se hanno deciso di ridare loro la parola a pochi giorni dalla strage, si voleva e si vuole inquinare le acque alla vigilia della grande manifestazione di Bologna.
di Elena Marisol Brandolini
Barcellona. Continueranno anche in agosto le mobilitazioni dei sindacati, nelle città spagnole: si ritroveranno ogni venerdì, in coincidenza con la celebrazione dei Consigli dei Ministri, davanti ai diversi palazzi istituzionali, per protestare contro le misure economiche del governo popolare di Mariano Rajoy. Poi, in settembre, il giorno 12, una giornata di lotta nel settore pubblico, il più penalizzato dall’ultimo decreto di tagli. E, soprattutto, sabato 15 settembre, la convocazione di una Marcia a Madrid, proveniente da tutti i territori della Spagna e la promozione di un referendum popolare, perché i cittadini possano pronunciarsi sulle poltiche del governo.
di Geraldina Colotti
«Lavoriamo per rifondare il Partito comunista - dice al manifesto Abdulaziz Alkhayer - ma per come stanno le cose adesso, il primo obbiettivo è la democrazia, che bisognerà difendere sia dalla dittatura che dai fondamentalisti islamici». Alkhayer, del Coordinamento corpo nazionale (Nbc), risiede a Damasco ed è uno dei promotori dell'Appello di Roma per la Siria, che ha firmato a nome della sua organizzazione nel cartello che riunisce dal West Kurdistan Assembly, al Blocco nazionale, dal Forum democratico al Gruppo islamico democratico.
Qual è stato il suo percorso politico?
Intervista a Luciano Muhlbauer
Le opposizioni chiedono elezioni subito. Non l'abbiamo già sentito troppe volte?
In realtà è persino noioso ripetere oggi la richiesta di dimissioni di Roberto Formigoni. Si tratta della stessa richiesta reiterata tutte le volte che diverse indagini lo hanno coinvolto con accuse molto pesanti, per fatti di corruzione e anche per presunta contiguità con la criminalità organizzata. Per non parlare dei suoi ex assessori indagati per fatti accaduti nella legislatura 2005-2010.
L'avviso di garanzia cambia le carte in tavola?
L'avviso di per sé non rappresenta certo una sorpresa, lo sapevano tutti che era indagato, il Corriere della Sera lo aveva anche sbattuto in prima pagina. L'unico a negare con forza era lui, Formigoni, ma lo faceva solo per portarsi avanti con l'autodifesa e togliere forza all'effetto sorpresa.