La gestione dell’ordine pubblico nei giorni del G8 genovese del luglio del 2001, rappresenta una ferita ancora oggi aperta nella storia recente della repubblica italiana. Dieci anni dopo l’omicidio di Carlo Giuliani, la “macelleria messicana” avvenuta nella scuola Diaz, le torture nella caserma di Bolzaneto e dalle violenze e dai pestaggi nelle strade genovesi, non solo non sono stati individuati i responsabili, ma chi gestì l’ordine pubblico a Genova ha condotto una brillante carriera, come Gianni De Gennaro, da poco nominato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
di Paolo Ferrero e Fabio Amato
«Mahmoud Sarsak, 25 anni, di Rafah, Gaza, è un calciatore della nazionale palestinese in sciopero della fame da oltre 85 giorni, perché detenuto illegalmente dal luglio del 2009 nelle carceri israeliane senza accuse né processo. Chiediamo alla nazionale di calcio italiana di non rimanere indifferente e di prendere posizione per la liberazione di Sarsak. Come Prc condanniamo quest’ennesimo caso di violazione dei diritti umani da parte di Israele: vergogna».
di Stefania Brai
Siamo stati facili profeti quando anche a proposito della Rai parlavamo di rischio di “sospensione della democrazia”. È quello che è già avvenuto con l’indicazione da parte di Monti di Anna Maria Tarantola, vice direttore generale della Banca d’Italia, a presidente del servizio pubblico radiotelevisivo, e di Luigi Gubitosi, Bank of America, alla carica di direttore generale.
Sospensione della democrazia dal punto di vista formale perché si torna a prima della riforma del 1975, con il governo che indica il direttore generale che per legge deve essere nominato dal consiglio di amministrazione.
di Paolo Ferrero
I numeri dell’Inps parlano chiaro: gli esodati sono quasi 400mila, molti di più di quanti sarebbero inclusi nella proposta di “salvaguardia” – che dovrebbe valere per 65mila persone - contenuta nel decreto del governo e l’esecutivo era a conoscenza di questo numero, prima di firmare il suddetto decreto. Abbiamo così la conferma che il Ministro Elsa Fornero è in malafede ed è totalmente irresponsabile, mettendo letteralmente in mezzo alla strada centinaia di migliaia di persone. Se ne vada a casa subito, dia le dimissioni e abbia il buon gusto di non farsi più vedere.
di Salvatore Cannavò
Alla fine avevamo ragione noi. Cioè quelli che, sulla stampa, nei blog, in qualche aula parlamentare, avevano spiegato fin dall’inizio che i numeri dei lavoratori “incentivati all’esodo” dal posto di lavoro erano molto più alti dei 50-60 mila cui si è sempre attenuto il governo.