“Ventisette milioni di persone hanno deciso: si scrive acqua, si legge democrazia. La Repubblica siamo noi”, “Giù le mani dall’acqua”, e “L’acqua non è in debito” sono solo alcuni degli slogan scanditi nel corso del corteo organizzato dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, che si sta svolgendo a Roma questo pomeriggio.
di Emiliano Brancaccio
Al di là delle rettifiche e delle smentite, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi non stanno affatto scherzando. Le loro ormai numerose esternazioni contro la moneta unica hanno una logica: misurare di volta in volta la dinamica dei consensi intorno alla opzione di un’uscita dell’Italia dalla zona euro. I riscontri in effetti sembrano difficilmente equivocabili: da mesi cresce il numero dei cittadini che guarderebbe con favore l’opzione di un ritorno alla moneta nazionale.
di Joseph Halevi
Giovedì ascoltando ampi stralci del discorso di Mario Draghi a Bruxelles il peso e l'importanza dell'intervento mi apparivano evidenti. Per il presidente della Bce l'attuale assetto dell'eurozona non regge più. In effetti la moneta unica non era stata concepita insieme a strumenti capaci di affrontare una crisi come quella esplosa dal 2008.
di Sara Farolfi
Alla Fiat di Termoli gli operai iscritti alla Fiom prenderanno 250 euro in meno in busta paga rispetto ai colleghi iscritti ad altri sindacati. «L'ennesimo atto discriminatorio - tuona Enzo Masini, responsabile fiom del settore auto - Siamo al prenovecentesco».
Analizzando l’esperienza del Front de Gauche (FdG) colpisce in primo luogo il coraggio di assumere a base del suo programma l’analisi economica eterodossa, con un risultato che mi sembra ragionevole [1]. Su un piano economico, ad esempio, si individuano le radici dell’attuale crisi economica nella redistribuzione del reddito a favore dei profitti operata negli ultimi 30 anni, e si considera il debito pubblico una “vittima”, e non un “artefice”, della crisi - cose spesso affermate da economisti critici, ma raramente da un partito politico.