di Tommaso di Francesco
Raccontano le rassicuranti cronache che Piero Giarda, ministro per i rapporti con il Parlamento, non riesca a dormire la notte nel tentativo di preparare il suo rapporto «Elementi per una revisione della spesa pubblica». Sostenuto nello sforzo dal viceministro dell'Economia Grilli e dal ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi, si è avventurato nella missione spending review, vale a dire i tagli alla spesa pubblica dello stato e alla fine questo sforzo diventerà un provvedimento legge. Sempre per il «bene collettivo», si è insediata ieri una task force, una specie di soviet supremo dei tagli. E il tutto, con l'obiettivo dichiarato di disinnescare l'aumento dell'Iva al 23% e di trovare almeno un miliardo da destinare alla famosa «crescita» dell'economia.
di Franco Russo
Dalle cronache de il manifesto sull'assemblea di Alba a Firenze emergono due proposte di campagne politiche, sull'art.81 della Costituzione e sul Fiscal Compact, non ben delineate però negli strumenti e negli obiettivi. Voglio riprenderle per contribuire alla loro definizione.
Il 17 aprile, il Senato ha votato in quarta lettura il disegno di legge di revisione dell'art. 81 per introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione, e la votazione avvenuta con una maggioranza superiore ai due terzi, così come già era accaduto alla Camera per la terza lettura, impedisce il ricorso al referendum popolare secondo quanto prescrive l'art. 138 Cost.
di Argiris Panagopoulos
La Grecia è alle battute finali della campagna elettorale, domenica si vota per le legislative, il clima è teso, si presentano 32 partiti (nel 2009 erano 23). Abbiamo fatto un punto con Alexis Tsipras, presidente della coalizione di sinistra Syriza e del Synaspismos.
I partiti che hanno sostenuto i Memorandum potrebbero perdere la maggioranza assoluta ... Nuova Democrazia e Pasok non prenderanno la maggioranza e semmai sarà esigua e non potranno governare: troveranno una forte resistenza per applicare già a giugno nuovi tagli per 11,5 miliardi.
di Lorenzo Mauro
Sarà perché si mangia bene, o forse perché la chiamano la “piccola Venezia”. Sta di fatto che le elezioni comunali di Comacchio stanno assumendo un significato che va al di là della contesa per la poltrona di sindaco, anche perchè in molti hanno voluto farsi un giretto da queste parti. Bersani, Grillo, Serracchiani, solo per citarne alcuni, si sono presentati tra le Valli per richiamare al voto i propri elettori, e non è certo cosa da tutti i giorni.
di Umberto Martelli
La difficile contingenza economica internazionale sommata alle ultime manovre del governo stanno stringendo in una morsa letale milioni di italiani. Dall inizio dell’ anno almeno 30 piccoli imprenditori si sono tolti la vita, ultimo ieri un imprenditore del nuorese che, sopraffatto dal senso di vergogna e umiliazione per il fallimento della sua azienda e dal licenziamento dei figli, ha deciso di farla finita con un colpo di pistola nella vigna di famiglia.