di Vladimiro Giacchè
1) Cosa significa il pareggio di bilancio in costituzione?
Significa diverse cose. In primo luogo, che da oggi il nostro ordinamento costituzionale si ispira ad una precisa concezione economica, quella neoliberista in salsa tedesca, secondo cui la ricetta per la crescita consiste di 3 elementi: libertà dei mercati, politiche monetarie unicamente rivolte al controllo dell’inflazione e divieto per lo Stato di qualsivoglia intervento in deficit spending sull’economia. Di fatto, viene illegalizzato il keynesismo. Non solo.
Decine di migliaia di persone da tutta la Repubblica ceca si sono radunate in Piazza San Venceslao, a Praga, per manifestare contro il governo e le misure di austerità, e chiedere le elezioni anticipate.
La manifestazione del 21 aprile è stata organizzata dai sindacati, insieme ai partiti dell'opposizione socialdemocratici (Cssd) e comunisti (Kscm). Secondo le stime della polizia in piazza sono scese circa 80 mila persone.
«Vogliamo le dimissioni del governo di Petr Necas», è lo slogan dei sindacati cechi, raccolti sotto la sigla Cmkos.
di Claudio de Fiores
Per la prima volta dalla sua fondazione il fallimento dell'Unione europea non è più un'ipotesi immaginaria. Eppure l'Unione non pare avere alcuna intenzione di mutare rotta. La sua ideologia era e continua a a essere il liberismo. Per gli ideologi del monetarismo comunitario, d'altronde, vi è una sola ricetta in grado di sconfiggere la crisi, quella che, giorno dopo giorno, ci viene propinata dai governi tecnici, dalle agenzie di rating, dalle lettere della Bce: lo smantellamento dei diritti sociali, l'inasprimento delle politiche di austerità, le privatizzazioni.
di Michele Prospero
Ci sarà un esito antipolitico alla crisi italiana? La furiosa contestazione delle élites di solito apre le danze, mobilitando chi invoca spazi nuovi di agire sociale liberati dagli apparati logori. Poi però compare chi propone di chiudere le operazioni con la macabra esibizione muscolare della destra. Una destra trionfante, peraltro, che celebra la riscoperta di arcane pratiche di dominio personale. Quando si avvicina una crisi di sistema occorre per questo sempre preoccuparsi di scongiurare che i crampi della politica si intreccino con il disagio sociale.
di Giorgio Lunghini
Oggi tutti parlano di crisi, ma fino a qualche mese fa sembrava uno spauracchio. Eppure la crisi attuale ha radici ben profonde. Ne abbiamo parlato con l’economista Giorgio Lughini, che ha da poco pubblicato “Conflitto, crisi, incertezza. La teoria economica dominante e le teorie alternative” (Bollati Boringhieri).