di Lidia Menapace
Non è un caso che alle manovre inique sul mercato del lavoro si aggiungano colpi intesi a cancellare lo stato sociale (che già quasi non esiste più): di questa decisione bisogna dare anche una lettura di genere.
di Roberto D'Andrea
La presentazione del disegno di legge sul mercato del lavoro ha chiarito che non solo lo scambio era inaccettabile, ma che questo non sussiste. Vengono smontate le tutele contro i licenziamenti ingiustificati attraverso l'indebolimento dell'articolo 18. Diminuiscono gli ammortizzatori sociali per chi è dipendente, e si continuano ad escludere i precari.
di Stefano Galieni
Cie, ovvero centri di identificazione ed espulsione, il nome meno ipocrita che il ministro Maroni ha dato ai vecchi Cpt. La sostanza è la stessa, galere etniche che in continuazione organizzazioni umanitarie, commissioni
di Stefano Galieni
La riunione del direttivo nazionale della Cgil di ieri è stata piuttosto travagliata. Il documento presentato dalla segreteria e portato alla discussione è stato sommerso da una valanga di emendamenti e da critiche tanto che il testo finale, nonostante alcune modifiche ha ottenuto 90 voti favorevoli, 35 contrari e 6 astenuti. Gianni Rinaldini, responsabile nazionale dell'area "La Cgil che vogliamo" commenta quanto accaduto.
Le banche private europee in 4 mesi hanno portato a casa una plusvalenza del 13% acquistando 250miliardi di titoli di stato grazie al maxi prestito della Banca Centrale Europea che, anziché dare i soldi direttamente agli stati, foraggia gli istituti privati al tasso ridicolo dell’1% e favorendo, così, la speculazione finanziaria.