di Emanuele Tamagnini
Dopo il rinvio la tempesta. Mai concerto fu così sfortunato, chiacchierato, discusso, idolatrato, atteso e alla fine quasi ripudiato. Perchè l’estate non porta consiglio e fa perdere la testa. Poi ritornati e incassati nel lavorocanaglia quotidiano ci ricordiamo che acquistare quel tagliando, averlo pagato parecchio, aver battuto la concorrenza di qualche prossimo tuo chissà dove, è stato forse un grosso sbaglio del cazzo. Ecco cosa è successo due mesi dopo. Ecco lo sconquasso mentale che ci crea la routine aranciameccanizzata. Non abbiamo più la forza di prenderci a schiaffi. Si, perchè ad un concerto dei Radiohead non si può mancare, mettetela un po’ come cazzo vi pare. Vi sarete accorti che per questa parte di articolo ho deciso di essere sboccatamente grezzo. Userò insomma delle classiche parolacce di uso comune per destarvi dal torpore dentro al quale siete ultimamente rovinati. Perchè oltre al rifiutoripudio c’è anche la discussione. Nel 2012 Thom Yorke e maestri compagni vengono infatti “amabilmente” discussi, dalla solita inteligencia spiccia a cui piace essere snob e alla moda con i calzini di spugna. Voglio qui pubblicamente mandarvi a farvi fottere tutti insieme.











