di Alberto Burgio
Le parole sono pietre, pensava uno dei nostri maggiori, non per caso dimenticato. E sono importanti, aggiunse Nanni Moretti in un memorabile dialogo di Palombella rossa. Per questo non convincevano, nei recenti anni bui del Cavaliere, le analisi che discorrevano a giorni alterni di un nuovo regime e di un nuovo fascismo, ferma restando, ovviamente, l'estrema gravità di quanto è accaduto in questo paese nell'ultimo ventennio. È discutibile che sia una buona idea alzare i toni e forzare i concetti. Ed è tutt'altro che ovvio che spararla grossa aiuti a far comprendere e a sensibilizzare l'opinione pubblica. Più probabilmente gli eccessi sortiscono l'effetto opposto, come scoprì a proprie spese il pastorello di Esopo