di D.P.
La voce circola da giorni, ma stavolta la conferma c'è, anche ancora se rigorosamente off the record. Il grillino dissidente Giovanni Favia sarebbe interessato alla «rivoluzione civile» di Antonio Ingroia. Persino tentato. Arruolare il consigliere regionale emiliano cacciato a dicembre dal Movimento 5 stelle, per il magistrato palermitano sarebbe un colpaccio: tanto sul piano dei voti da sfilare a Grillo, quanto per rispondere a chi - come i «professori» di Cambiare si può - lo accusa di dare troppo spazio ai partiti della sua cabina di regia, composta dai sindaci De Magistris e Orlando ma anche il quartetto dei segretari Di Pietro-Diliberto-Ferrero-Bonelli.