di Marco Revelli
Non dimentichiamola troppo in fretta, la lezione greca. Ancora la scorsa domenica mattina il mondo - non solo l'Europa - sembrava appeso al voto di quella decina di milioni di elettori greci chiamati a scegliere tra la vita e la morte. Con i nostri quotidiani "indipendenti""a spiegarci, senza pudore - producendosi in un falso plateale - che ad Atene si sceglieva tra l'Euro splendente e la miserabile dracma.E la stampa finanziaria a disquisire di computer dei broker globali puntati sul fatidico "sell" che, in caso di vittoria dei "nemici dell'Europa", avrebbero scatenato l'opzione fine del mondo dando inizio a una tempesta di vendite sui titoli di Stato dei paesi deboli (come il nostro), mentre in caso contrario il "buy" avrebbe polverizzato lo spread... e salvato il mondo!