di Fiorino Iantorno
E’ difficile per me non immaginare cosa è successo davanti all’Istituto Morvillo Falcone. Ma non alle 7,45 quando una bomba vigliacca ha rotto il silenzio di una mattina assolata di un sabato qualsiasi. Le immagini delle 7,46 sono lì, su tutti i giornali, su tutti i siti web, su tutte le televisioni: quaderni sparpagliati sull’asfalto bruciato, zaini squarciati, abiti ed oggetti personali scaraventati ovunque. Scenario che ci ricorda di più un paese in guerra che una città, Brindisi, di una nazione civile, l’Italia.