di Vladimiro Giacchè
Il 17 aprile il Commissario europeo alla fiscalità ha dichiarato la "piena conformità" col diritto comunitario degli accordi stipulati da diversi paesi europei con la Svizzera. Questi accordi prevedono che sui capitali esportati in Svizzera da evasori fiscali sia prelevata una quota sostanziosa che finirà nelle casse dei rispettivi Stati. In cambio, quei capitali potranno restare in Svizzera. L'Austria, che ha siglato un accordo con la Svizzera il 13 aprile, ha fissato l'ammontare di questa una tantum al 30% della cifra complessiva (siamo ben lontani dall'obolo del 5% richiesto a suo tempo da Tremonti).