di Alberto Rotondo
La situazione della Repubblica italiana in questo squarcio di inizio millennio ricorda il muro di père Mulot, un famoso aneddoto del “manichino di vimini”, secondo capitolo della Storia Contemporanea di Anatole France: a cavallo tra ottocento e novecento, la Terza Repubblica francese sembrava agonizzante sotto i colpi degli scandali finanziari dei suoi politici e dei suoi uomini di affari, messi mirabilmente in evidenza dall’intelligenza critica di Emile Zola nel suo j’accuse collettivo sull’affaire Dreyfuss, che aveva rivelato l’esistenza di una classe dirigente corrotta e immorale, mentre l’indignazione generale faceva tremare le istituzioni repubblicane.