di Mauro Ravarino
«Le garanzie democratiche non sono in dubbio solo al di qua delle Alpi, in Val di Susa. Lo sono anche in Francia, nella tranquilla Lione, blindata all'inverosimile. È stata una giornata dura, estenuante. Hanno cercato in ogni modo di non farci raggiungere la città capoluogo del Rhône-Alpes, di impedircelo con controlli continui» racconta Nicoletta Dosio, mentre torna verso il pullman e il freddo della sera gela i volti dei No Tav. Sono bloccati «come prigionieri», in attesa di ripartire per il Piemonte, la polizia spara un lacrimogeno contro i passeggeri, mentre nella piazza parte una carica contro trecento No Tav francesi.