Rifondazione comunista è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori della Wartsila di Trieste in lotta in difesa del posto di lavoro con una manifestazione di protesta davanti ai cancelli e il blocco del traffico delle merci.

La multinazionale ha infatti comunicato questa mattina la decisione di cessare tutta l’attività produttiva dello stabilimento di Trieste e delocalizzarla in Finlandia con la dichiarazione di 451 licenziamenti su 973 dipendenti dello stabilimento.

È un grave colpo all’economia e all’occupazione di un territorio, quello di Trieste, sul quale è in atto una pesante crisi dell’industria, che vede oggi altre chiusure, altre delocalizzazioni e le conseguenti durissime vertenze.

Wartsila è l’ennesima multinazionale che approfitta dell'inefficacia della legislazione italiana nel contrastarne lo strapotere ed impedire le delocalizzazioni produttive di cui, come abbiamo già avuto modo di denunciare, la legge del ministro Orlando ha semplicemente precisato le procedure.

In questo vuoto non trova ostacoli l’arroganza delle multinazionali libere di spadroneggiare nel nostro paese sentendosi libere di spremere il lavoro, spesso prendere i soldi pubblici e poi andarsene magari portando via impianti e know how nella totale indifferenza per le conseguenze sociali.

Rifondazione Comunista sosterrà tutte le iniziative di lotta che i lavoratori stanno già programmando contro l’inaccettabile scelta della multinazionale finlandese.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Roberto Criscitiello, segretario Friuli e Venezia Giulia
Partito della Rifondazione Comunista /Sinistra Europea

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