Rosa Rinaldi, della segreteria nazionale di Rifondazione comunista, responsabile Ambiente del Prc, dichiara:

«Domani, mercoledì 18 aprile alle 11 saremo insieme a numerose associazioni ambientaliste e aziende del settore in piazza Montecitorio a Roma alla manifestazione per le rinnovabili «Salviamo il futuro delle rinnovabili», convocata da Legambiente e Sos Rinnovabili.

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Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera vuol tagliare gli incentivi alla rinnovabili. E questa la chiamano innovazione? Passera imputa alle rinnovabili i costi troppo alti in bolletta. Ma la verità è che gli oneri in bolletta derivanti dal fotovoltaico sono meno di un quarto del totale. Le affermazioni poco lungimiranti del ministro dello Sviluppo mostrano ancora una volta come in questo paese sia totalmente assente la programmazione. Noi vogliamo che si vada invece in direzione di  un nuovo modello energetico, basato su efficienza e risparmio, su una riconversione ecologica, su interventi che riguardano una diversa mobilità: serve un piano energetico nazionale.

Ecco di seguito anche il comunicato con cui la Fiom nazionale si dichiara pronta alla mobilitazione se i provvedimenti governativi non saranno coerenti con uno sviluppo equilibrato del settore.

Rosa Rinaldi
Resp. Ambiente, Territorio e Beni comuni Prc


Energie rinnovabili. Bardi e Potetti (Fiom): “Pronti alla mobilitazione se i provvedimenti governativi non saranno coerenti con uno sviluppo equilibrato del settore”. Chiesto un confronto col Governo e con la Conferenza delle Regioni

Vittorio Bardi e Fabrizio Potetti, della Fiom-Cgil nazionale, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“In riferimento agli schemi dei decreti leggi varati ieri – uno sul conto energia per il fotovoltaico e l’altro relativo a tutte le altre fonti rinnovabili per la produzione elettrica -, la Fiom ha chiesto di poter aprire un confronto con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e con la Conferenza delle Regioni per valutarne le concrete ricadute sui settori industriali coinvolti e i conseguenti effetti sull’occupazione.”

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“Le anticipazioni fornite dal ministro Passera circa il nuovo regime di incentivazione previsto dal Quinto Conto Energia lasciano ancora una volta estremamente perplessi”. È il parere del presidente dell’associazione “SI alle energie rinnovabili No al nucleare” Mauro Bulgarelli, secondo il quale: “non è possibile programmare una crescita delle energie rinnovabili più equilibrata senza il varo di un vero piano industriale, sul modello di quello tedesco, capace di coniugare occupazione, innovazione e sostenibilità ambientale. Le aziende italiane del settore hanno bisogno soprattutto di certezza normativa, di procedure autorizzative omogenee e semplificate e di un sistema di erogazione degli incentivi credibile e condiviso, rispettoso degli investimenti profusi dagli operatori e soprattutto delle tasche dei cittadini. A tale proposito – continua Bulgarelli – il messaggio che arriva dal governo è evidentemente distorto, visto che giustifica i prossimi tagli agli incentivi per le rinnovabili con la necessità di contenere il costo delle utenze, omettendo di dire che sul costo dell’energia gravano da sempre oneri e voci che poco hanno a che fare con la produzione di energia, come i costi fissi ingiustificati e misteriosi (vedi alla voce ‘oneri generali di sistema’) di cui si è giovata per decenni l’Enel. Sarebbe inoltre bene ricordare che il 60% della commercializzazione dell’energia elettrica va a impianti “tradizionali” (dei quali il 90% a metano, petrolio e carbone), che i servizi di rete incidono per il 14% sull’importo finale della bolletta, sebbene la rete elettrica italiana sia stata fino a pochi anni fa del tutto obsoleta, talvolta fatiscente, e solo grazie agli investimenti dei soggetti privati impegnati nel settore delle rinnovabili, che hanno rimodernato a loro spese la rete sobbarcandosi un onere economico ingente, la sua efficienza si è largamente accresciuta. Gli incentivi fin qui erogati per le rinnovabili incidono, in realtà, solo per il 10% sulla bolletta che riceve l’utenza, per un importo medio annuo di 48 euro a famiglia. Va bene, allora, rivedere la logica e le modalità di erogazione degli incentivi – come pretende il governo –, anche per evitare le strategie speculative di poche grandi aziende, ma questo va fatto – conclude Bulgarelli - attraverso la concertazione e la condivisione delle scelte energetiche da parte degli operatori del settore, premiando le fonti meno costose e più pulite, programmando seriamente l’uscita dall’era delle energie fossili, scelta di cui si gioverebbero, in primo luogo, i consumatori”.

Comunicato Associazione "Si' alle energie rinnovabili No al nucleare"
Roma, 12/04/2012


Rosa Rinaldi, della segreteria nazionale Prc, responsabile Ambiente, Territorio e Beni comuni di Rifondazione comunista, dichiara:


«Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera vuol tagliare gli incentivi alla rinnovabili. E questa la chiamano innovazione? Si tratta piuttosto di un modo per favorire i grandi gruppi industriali, considerato che proprio Giorgio Squinzi, neo leader di Confindustria, si era espresso a favore dei suddetti tagli. Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini per ora frena e parla di errore strategico. Ma non è solo un errore, è una pietra tombale su un settore che ha bisogno di certezze e che invece viene penalizzato continuamente. Passera imputa alle rinnovabili i costi troppo alti in bolletta. Ma la verità è che gli oneri in bolletta derivanti dal fotovoltaico sono meno di un quarto del totale. Ma la miopia non è solo questa: le rinnovabili nel 1011 hanno prodotto il 24% del fabbisogno elettrico nazionale, ci sono poi il rispetto di vincoli europei, l'occupazione creata da un settore innovativo, gli introiti per il fisco. Le affermazioni poco lungimiranti del ministro dello Sviluppo mostrano ancora una volta come in questo paese sia totalmente assente la programmazione. Noi vogliamo che si vada invece in direzione di  un nuovo modello energetico, basato su efficienza e risparmio, su una riconversione ecologica, su interventi che riguardano una diversa mobilità: serve un piano energetico nazionale».

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