di Giovanni Favia

Ho riflettuto a lungo e ho deciso di accettare la proposta di candidatura offertami da Antonio Ingroia, persona che stimo ed ammiro per la sua eroica azione svolta all’interno della magistratura. Azione inquirente iniziata al fianco di Falcone e Borsellino, e su quella scia continuata fino agli intrecci criminali tra mafia, economia e politica. Ho letto 10 punti costitutivi della Lista Rivoluzione Civile e li ho ritenuti in linea con le battaglie fino ad oggi svolte in nome e per conto del m5s. Sotto il profilo politico mi è stata garantita massima indipendenza e nessun bisogno di tesserarmi a partiti

o movimenti, cosa che non farò.

Rimango un cittadino prestato alla politica, senza etichette sopra la testa di destra o di sinistra, bensì con una forte impronta civica. Ho sempre detto, sin dal primo giorno, che il mio impegno in politica sarebbe stato a tempo, massimo dieci anni e così farò. Sono stato cacciato dal movimento che ho contribuito a costruire. Il mio è un percorso che nel m5s si interrompe per via di una scelta arbitraria e irrazionale, ma la mia passione non si è spenta, né tantomeno la voglia di cambiare le cose. Ho rinunciato ai vantaggi della politica: arricchimento economico e relativi privilegi in favore di un’opera di servizio civile e così farò se eletto.

Nessuno mi ha mai negato capacità, caparbietà e onestà; le vorrei portare in parlamento per metterle a disposizione dei cittadini italiani e delle battaglie in cui ho creduto in questi anni e che fino ad oggi ho condotto con il movimento 5 stelle.
Nei prossimi giorni avvierò un portale internet che permetterà alle persone di lavorare sui contenuti per l’attività parlamentare, partecipandovi secondo i principi della democrazia diretta. Per una vera e propria costruzione collettiva della politica.

Sono certo e contento del fatto che il prossimo parlamento avrà una nutrita delegazione del m5s, come spero che al suo fianco ci possa essere Rivoluzione Civile per rappresentare insieme quell’opposizione sociale e quella tutela di cui i cittadini italiani, schiacciati da lobby o da partiti che sono diventati comitati d’affari, hanno bisogno. Io farò la mia parte. Cambiano mio malgrado i percorsi, non gli obiettivi, e soprattutto non i principi.

Per quanto concerne il mio mandato in Regione, ormai depotenziato e con le gambe spezzate dall’espulsione, ho deciso di rimanere all’interno del gruppo con Andrea Defranceschi col quale vi è ancora un ottimo rapporto umano e politico, ma senza firmare gli atti in nome del movimento. Nel caso in cui non venissi eletto in parlamento, portata a termine la mia attuale attività, alla prossima relazione semestrale presenterò ai cittadini dell’Emilia Romagna che mi hanno sostenuto e votato, le mie dimissioni irrevocabili, ridando al movimento la possibilità di avere due rappresentanti abilitati pienamente a rappresentarlo.

Io posso specchiarmi nella mia coscienza. In questi anni, per il movimento, ho fatto sacrifici come pochi altri, seminato e annaffiato una terra dura e arida, e tutto quel lavoro oggi, contro ogni pronostico dell’epoca, sta dando splendidi frutti per la politica italiana. Ne sono contento ed orgoglioso. Spero che il futuro possa permettere a questo paese di rialzare la testa, rendendoci orgogliosi di esserne cittadini. Io farò ancora la mia parte.

dalla pagina Facebook di Giovanni Favia

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