notav_proteste

di Stefano Galieni

Blocchiamo tutto! Questo l'imperativo che è partito ieri notte da Bussoleno durante la partecipata assemblea No Tav che si è tenuta a notte inoltrata. La giornata di ieri è stata caratterizzata da un evolversi degli eventi che ha rotto di fatto ogni equilibrio...

La tensione è rimasta altissima per tutto il giorno: prima l'utilizzo mass mediatico del servizio in cui un manifestante a volto scoperto insulta pesantemente un agente imbottito in divisa da robocop, poi l'arrivo di nuove truppe per sgomberare l'autostrada A32 bloccata con barricate, le cariche, gli idranti, i lacrimogeni, i No Tav che hanno risposto sdraiandosi sul manto stradale che sono stati trascinati via mentre le ruspe rimuovevano tronchi e detriti. La tensione con le troupe televisive criticate dal movimento ma non aggredite come si è fatto circolare e alla fine la caccia all'uomo in serata, feroce e selvaggia. Il risultato è di 5 fermi di cui 1 tramutato in arresto e numerose identificazioni. Nicoletta Dosio, attivista riconosciuta del movimento e segretaria del circolo del Prc di Bussoleno è stata malmenata, insultata, fermata e zoppicante ha poi potuto raggiungere l'assemblea. Ma sono stati tanti gli attivisti feriti o intossicati dai gas dei lacrimogeni che non hanno avuto voglia di andare negli ospedali mentre le forze dell'ordine denunciano ben 25 feriti. Ha fatto scalpore anche se è stato meno ripreso il video in cui alcuni agenti di polizia sfondano le vetrine di un bar a caccia di manifestanti. Il tanto decantato dialogo promesso dal ministro dell'Interno Cancellieri non si è rivelato altro che un pessimo bluff. Oggi pomeriggio, il ministro incontrerà gli interlocutori, i presidenti di Regione e Provincia e il sindaco di Torino che, benché afferiscano a forze politiche diverse sono entusiasti sostenitori del progetto e proclamatori della necessità di procedere ad oltranza con qualsiasi mezzo per l'accelerazione dei lavori. Un dialogo insomma fra chi parte già da identiche valutazioni e sembra voler gestire solo un mero problema di ordine pubblico. Ben altra è la situazione tanto è che i sindaci dei comuni interessati al progetto insistono nella richiesta di incontrare il governo e nel presentare la documentazione di 360 esperti nel settore che dimostrano l'inutilità, l'esosità e i danni ambientali incalcolabili che la realizzazione del tratto Torino Lione porta con se. Il parlamento sembra sordo Umberto Bossi dichiara che senza la Tav Torino muore, Pierluigi Bersani replica affermando che il problema non è il se ma il come, in mezzo una pletora di interventi tesi a criminalizzare il movimento a definirlo portatore di elementi eversivi e contigui al terrorismo, a chiedere l'intervento dell'esercito e ad aumentare la spinta repressiva. Violante ci tira su uno dei vecchi teoremi da anni Settanta aumentando il clima di timore e paura. Oggi sarà una giornata importante, già sono previsti per le 18 alcuni appuntamenti in solidarietà con la Valle. Non solo a Bussoleno ma a Milano (stazione centrale), a Brindisi, a Bologna – dove già oggi un corteo di migranti e studenti è stato aperto da uno striscione No Tav – a Brescia in Piazza della Loggia. Ma certamente nel corso del pomeriggio si definiranno altri appuntamenti, a Roma ci sarà una mobilitazione promossa dagli studenti sabato 3 marzo a partire dalla Stazione Tiburtina. Ezio Locatelli, segretario provinciale del Prc –FdS di Torino chiede che si rompa oggi l'assedio della valle con la realizzazione di una vasta rete di solidarietà e di mobilitazione. Il segretario parla di una fase corredata dalla più completa disinformazione sulle ragioni e sulle proteste pacifiche cha da più di venti anni i cittadini della Val di Susa portano avanti contro una mega opera utile solo a foraggiare interessi di natura finanziaria e affaristica. «Fanno bene i cittadini della Valle ad attuare una resistenza democratica e pacifica – conclude – Rifondazione Comunista è al loro fianco». Due sole le notizie positive: ai viticoltori della valle è stato concesso di effettuare la vendemmia visto che con la militarizzazione del territorio la loro uva rischiava di marcire, almeno questo diritto sembra rimanere. E, da ultimo, giungono segnali incoraggianti sulle condizioni di salute di Luca Abbà, il militante e contadino folgorato e caduto da un traliccio mentre era inseguito da un agente. Muove le parti offese dalla caduta e questo offre concrete speranze per una sua completa ripresa.

Giovedì 1 Marzo 2012

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