120413esodatidi Stefano Galieni

Una piazza che ha visto insieme la nuova categoria creata dal governo Monti, “gli esodati” e i pensionati colpiti dalla manovra, riuniti da Cgil, Cisl e Uil. Il corteo è partito presto da Piazza della Repubblica, sotto una fitta pioggia e un clima poco corrispondente con la primavera, tante le bandiere dei sindacati, presenti Federazione della Sinistra, IdV e Sel. Tanta la rabbia e l’indignazione negli striscioni e nelle parole anche dei leader sindacali moderati. La vicenda “esodati”, tragica negli effetti che produce rasenta il grottesco. Secondo la Fornero, che si rifà ai dati forniti dall’Inps coloro che a causa della riforma si ritroveranno sospesi fra l’impossibilità di tornare al lavoro e di andare in pensione per anni, senza copertura di reddito, sono 65 mila.

In realtà i dati, di per se inaccettabili, sono totalmente errati, il loro numero è destinato a crescere mese dopo mese e saranno decine di migliaia in più, uomini e donne che, malgrado decine di anni di contributi versati, si ritrovano ad essere espulsi dal posto di lavoro e a non avere più un reddito per alcuni anni, fino a quando potranno andare in pensione con una indennità infinitamente inferiore rispetto ai contributi versati e alle aspettative.

Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro e welfare nella segreteria nazionale del Prc ha apprezzato la forza della mobilitazione:«Una partecipazione al di sopra delle aspettative – ha affermato – I lavoratori esprimevano ansia e indignazione verso provvedimenti che non solo annullano accordi già presi ma creano una condizione generalizzata di disagio sociale. Saranno ogni anno tante le persone espulse dai luoghi di lavoro che si ritroveranno schiacciate nella combinazione micidiale che vede agire contemporaneamente l’allungamento dell’età pensionabile e la controriforma degli ammortizzatori sociali»
«Sugli esodati il governo dà i numeri e spara cifre a vanvera, senza nessun rispetto per la vita delle persone e degli accordi già firmati. Questo è un governo di professori incapaci a governare l’Italia che è un paese che non conoscono: bocciati! Se ne devono andare a casa. –afferma Paolo Ferrero in piazza con la Federazione della Sinistra questa mattina - In realtà coloro che rischiano di essere licenziati senza arrivare alla pensione a causa delle “riforme” della Fornero sono centinaia di migliaia. Per questo è necessario recuperare risorse dove ci sono con una vera tassa patrimoniale sulle grandi ricchezze e per questo noi ci battiamo per il ritiro delle riforme delle pensioni e sul lavoro, riforme che aprono la strada ai licenziamenti collettivi e aggravano pesantemente la crisi economica». La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso ha chiesto che, laddove si dimostri l’incongruenza fra i dati reali sul numero degli esodati e quello previsto dall’Inps, il presidente dell’ente dovrebbe immediatamente dimettersi. La segretaria ha poi riproposto l’urgenza di una vera patrimoniale e ha riproposto, come soluzione percorribile quella di un intervento sulle pensioni d’oro che da sole incamerano il 20% delle risorse Inps e che la riforma non colpisce affatto. Il corteo, sui sono giunti gli strali del sindaco di Roma, Alemanno, che ha accusato gli organizzatori di rovinare la vita nella città, ha visto anche la gradita presenza di Sabina Guzzanti perfettamente truccata da Emma Marcegaglia. L’Attrice, che ha avuto modo di incontrare anche il leader Fiom, Maurizio Landini, fingendo di volerlo corrompere, ha poi interloquito con alcuni lavoratori proponendo una “prova di flessibilità”. Chiedeva a chi incontrava di piegare la schiena fino a toccare terra con le mani.

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