di Alberto Lucarelli
Il recente deposito in Cassazione dei quesiti referendarie delle relative firme (circa un milione), a tutela del lavoro e dei lavoratori, che rischia di non produrre effetti sul piano giuridico, dimostra come il sistema di democrazia diretta e quindi di partecipazione popolare sia subordinato a regole e procedure che ne sviliscono la portata democratica. Facciamo un passo indietro. La legge n. 352 del 1970 (legge sul referendum) all'art. 31, prevede che non può essere depositata richiesta di referendum «nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime».