di Loris Campetti
Caschi bianchi, gialli, arancione, blu. Bandiere sindacali, bandiere e fazzoletti dei 4 mori avvolti intorno al viso. Li indossano gli operai del «Sulcis in lotta» che cantano «Fortza Paris», operaie con t-shirt che anninciano: «Fiere di essere sarde». E tutti: «Non molleremo mai». Sono 500, sono tornati a Roma con il carico di rabbia di chi non vuole assistenza ma lavoro. Uno striscione a cento metri dall'ambasciata americana ricorda le origini dell'azienda che si vuole disfare di loro e della «loro» fabbrica: «Alcoa = U.S.A. e getta». Con loro ci sono i sindaci di un'isola a cui padroni e politica stanno togliendo il tappo per farla inabissare definitivamente.