di L. L.
L'immagine che offre è quella di una sorta di domino industriale in cui, caduta la prima pedina, tutte le altre seguono a ruota. Se domani il tribunale del Riesame dovesse confermare il sequestro degli impianti di Taranto allora dovranno chiudere anche gli altri stabilimenti dell'Ilva, quelli di Genova, Novi e Racconigi. Non è una minaccia quella che il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante agita davanti alla commissione Ecomafie. Anche se un po' lo sembra, al punto che il presidente della commissione, Gaetano Pecorella, alla fine definIrà le parole di Ferrante come «un ultimatum inaccettabile».