di Marco Sferini
Il voto espresso dal Senato sull’emendamento di PDL e Lega Nord al testo di riforma costituzionale inerente il semipresidenzialismo è un segno che non va sottovalutato. Eppure i commentatori politici e giornalistici dicono che non c’è da preoccuparsi, che la trasformazione della repubblica parlamentare in una semipresidenziale non solo non è all’ordine del giorno, ma è semmai subordinata ad un’altra riforma che, invece, viene sentita come essenziale, necessaria e da fare subitaneamente: la riforma elettorale.